Lo diamo quasi per scontato: appare qualche capello bianco ed ecco che scatta l’imperativo. Inizia – e non finirà più – la corsa alla colorazione. Il capello bianco va nascosto, coperto, cancellato come se sulle nostre teste non fosse mai esistito. Per decenni nessuno lo ha messo in dubbio. Ma adesso qualcuno, a dire il vero più fra le donne comuni che non tra le celebrities, comincia a fare un vanto della propria capacità di resistere a tutto con i capelli orgogliosamente canuti. Il barber snob Francesco Cirignotta, ovviamente, sta dalla loro parte. Anzi, propone il bianco come nuovo colore, simbolo di consapevolezza. E tu cosa ne pensi?
I capelli bianchi un tempo andavano meritati, se non altro perché erano il simbolo tradizionale della saggezza maturata nel corso di una vita. Oggi le cose sembrano essersi ribaltate: è diventato difficile saperli portare, perché è mutato il valore che assegniamo alla vecchiaia. Sono poche le donne che si sentono affascinanti con il capello bianco: è più facile che accada a un uomo. Poche anche le donne convinte che la chioma bianca le renda più indipendenti dai ‘dictat’ della società e visibilmente più libere: in una parola più ‘sagge’. La maggior parte si sentono semplicemente più vecchie.
Una riflessione banale quanto il mercato
La riflessione è banale, ma contro-mercato, per così dire. Questo perché la voce altisonante (solo nel senso del volume) della comunicazione globale chiede a tutti di scurirli, di colorarli, di sembrare giovane anche a 90 anni. Il mercato ci vuole in grado di fermare il tempo.
Io continuo a sostenere che i capelli bianchi vanno meritati, perché rappresentano ancora oggi, proprio come 100 anni fa, il valore di un vissuto. Mi sembra che sia più sana la serena accettazione della fisiologia umana, di quelli che potremmo definire i gradevoli passaggi strutturali, dei cambiamenti ovvi. Il resto rischia di essere almeno innaturale.
Non dico assolutamente che chi non gradisce questi cambiamenti non debba contrastarli. Anzi, che ricorra pura alle colorazioni. Il mercato propone tantissime soluzioni. Vorrei, però, difendere e dare valore anche a chi i capelli bianchi li porta con vanto, il vanto del vissuto. La vanità soggettiva è un valore che da rispettare, una questione di percezione nella quale non si potrà mai stabilire cosa è vero e cosa è falso.
Capelli bianchi: e se fosse il colore dell’anno?
I capelli bianchi sono un passaggio fisiologico dovuto ad alterazioni chimiche: questo è innegabile. Tra l’altro, mi domando: forse che il bianco non è un colore? In fondo, lo percepiamo come un colore che si alterna al precedente. Potrebbe anche essere arrivato il momento di proporlo come colore dell’anno?
Certo, esistono anche i capelli trasparenti: chimicamente diventano tali quando il pigmento non produce più alcuna colorazione. Ma se il capello è bianco, la colorazione c’è. E non c’è niente di male ad accettarla e apprezzarla come un valore, al di là degli imperativi delle pubblicità.
Non sentitevi a disagio per via del mercato. Cercate di capire se siete davvero voi a sentirvi a disagio con i capelli bianchi. Del resto, in giro ci sono anche ventenni con i capelli bianchi: anche qui è solo trasformazione fisiologica. Da barbiere, vi posso solo dire che la natura ha ben visto quello che può essere utile: se il capello perde il colore, infatti, diventa anche più corposo e strutturato. Non fatevi trascinare, siate voi a decidere.