Quando dobbiamo preoccuparci per la caduta dei capelli? Qual è il campanello d’allarme che ci dice che non ricresceranno e che siamo di fronte a una calvizie? La tricologa Tamara Rosso Duva risponde a tutte le donne, sempre più numerose, alle prese con un problema che tempo fa era considerato prettamente maschile.
Il parere della tricologa Tamara Rosso Duva
Tanti piccoli segni danno l’allarme e ci fanno capire che qualcosa è cambiato: la caduta dei capelli è accelerata. La spazzola piena di fili, ciuffi che scivolano via appena si disfa la coda, mucchietti sul pavimento quando si passa l’aspirapolvere, diradamento progressivo che, via via, lascia intravedere il cuoio capelluto. Disagio e imbarazzo sono le nostre reazioni più comuni. Anche perché a soffrire di caduta dei capelli non sono solo gli uomini, ma sempre più spesso le donne. E questo causa un impatto psicologico non indifferente.
Diciamocelo in tutta sincerità: i capelli sono molto più che un elemento estetico. Danno fiducia in sé e a volte ci permettono perfino di nasconderci, quando serve. Potenziano l’autostima e ci fanno sentire innegabilmente più sicure. Per questo, quando una donna nota un aumento della quantità di capelli persi rispetto al solito e senza apparente giustificazione, deve subito fare un primo passo. Recarsi dallo specialista per individuare le cause che possono aver provocato il problema e intervenire per risolverlo. A volte, questo è sufficiente perché la visita specialistica serve semplicemente a essere rassicurate: non c’è motivo di allarmarsi.
La bella notizia, infatti, è che per le donne, questo secondo caso è il più comune. La caduta dei capelli femminile è più facilmente reversibile rispetto a quanto non avvenga per gli uomini, soprattutto se curata tempestivamente.
D’altra parte, la caduta dei capelli costituisce spesso l’unico vero sintomo di calvizie incipiente. Ma nessun inutile allarmismo: quanto più questa è vistosa tanto meno corrisponde, nella quasi totalità dei casi, a un reale pericolo di vera e propria calvizie. Nella maggior parte dei casi i capelli persi ricrescono.
L’effluvio non è calvizie
La caduta di alcune centinaia, talvolta migliaia, di capelli al giorno definisce il fenomeno dell’effluvio, evento impressionante, spesso fonte di ansia e disperazione, ma generalmente benigno, autolimitato, reversibile. Un evento che non provoca mai vera involuzione del pelo verso il vellus ovvero perdita dell’annesso cutaneo per atrofia del follicolo.
Quando parliamo di effluvio, cioè di perdita consistente di capelli, non ci riferiamo a un vero e proprio pericolo di calvizie. L’effluvio è comunissimo, tanto che possiamo affermare che non esista persona che non lo abbia sperimentato almeno una volta nella vita, soprattutto nei cambi di stagione e nei periodi di forte stress. Quasi sempre l’effluvio si arresterà e regredirà spontaneamente.
I fattori scatenanti della caduta dei capelli possono essere diversi: tocca allo specialista, con il vostro aiuto, individuarli. Le cause più comuni della perdita di capelli sono ormai note. Eccole qui.
Fattori scatenanti
- Stress: il fenomeno dell’alopecia da stress può essere più o meno grave, ma in forme leggere si verifica di frequente, per cui non c’è da allarmarsi.
- Cambio di stagione: si è osservato che durante le mezze stagioni, primavera e autunno, si perdono più capelli.
- Inquinamento ambientale: l’inquinamento del luogo o della città in cui vivi può causare la caduta dei capelli.
- Trattamenti cosmetici aggressivi: si va dallo shampoo di scarsa qualità alla sovrapposizione di trattamenti chimici in salone, per esempio stiratura, colorazione e ‘laminazione’ fatte tutte insieme dal parrucchiere.
- Fattori ereditari: l’ereditarietà è uno dei fattori da tenere in conto qualora la caduta di capelli cominci dopo una certa età e non sia solo periodica, ma costante.
Squilibri ormonali e dieta
- Squilibri o cambiamenti ormonali: gli squilibri e i cambiamenti ormonali, come un calo degli estrogeni nella donna, possono portare a una caduta dei capelli. Tale calo può verificarsi anche in presenza di altri eventi: scompensi ormonali dovuti a diete o disturbi alimentari oppure stravolgimenti della propria vita. Per esempio, introdurre all’improvviso o eliminare del tutto l’attività sportiva.
- Diete drastiche: non lo diremo mai abbastanza… una dieta lampo, di quelle brevi ma molto severe, può creare scompensi ormonali responsabili di una inconsueta perdita di capelli
- Disturbi alimentari: anoressia e bulimia, tra i vari sconvolgimenti fisici che producono, sono causa anche di una precoce e importante caduta di capelli.
- Assenza di vitamina A: la carenza di questa vitamina, che assicura la salute e il nutrimento del capello, può provocare esiti spiacevoli, come un invecchiamento precoce delle chiome e la conseguente caduta.
- Carenza di zinco: lo zinco è responsabile della formazione della cheratina, che compone capelli e unghie. Una sua carenza comporterebbe pelle e capelli immediatamente più fragili.
- Cambiamenti ormonali dopo una gravidanza: il calo degli estrogeni dopo una gravidanza, unito allo stress possibile nei primi mesi dopo il parto, può portare a una certa caduta di capelli. Ma non c’è da preoccuparsi, solitamente il meccanismo ormonale si regola da solo.
- Menopausa: sempre a causa del cambiamento ormonale nel sangue, la menopausa può portare a una perdita di capelli maggiore del solito.
Come correre ai ripari?
Semplice: adottando quella che gli esperti chiamano strategia in & out ovvero trattare il problema sia dall’interno che dall’esterno scegliendo due tipologie di trattamenti, quelli topici e gli integratori. I primi sono quelli che lavorano sul cuoio capelluto, ovvero là dove sono presenti i follicoli da cui ha origine il capello. L’integratore, invece, compensa le carenze di micronutrienti che causano la caduta del capello.
Questa doppia azione sinergica permette sia di favorire la crescita fisiologica sia di rinforzare i capelli, così da avere una chioma più folta e forte.
La dieta
Un fattore chiave per mantenere o riconquistare capelli sani e folti è la dieta: non a caso, le carenze alimentari e le diete restrittive e squilibrate sono tra i principali fattori scatenanti dell’effluvio anomalo.
Oltre ai circa 1,5/2 litri di acqua minerale naturale al giorno e alle classiche cinque porzioni tra verdura e frutta di stagione, per assicurare vitamine e minerali antiossidanti, la dieta ideale include due o tre porzioni settimanali di cereali e legumi. In più, due di carne e un bicchiere al giorno di latte, perché apportano quantità ottimali di aminoacidi, come metionina e cisteina, costitutivi della cheratina dei capelli. Infine, due o tre volte la settimana, come fonte proteica, è importante preferire il pesce, in particolare quello ricco di acidi grassi polinsaturi omega 3, antinfiammatori. Si parla di sardine, aringhe e salmone selvatico.
In cover e nelle immagini: Hair by: Montse Morella @momotra, Makeup: Sonia Aledo, Photo: Mikel Estupiña @m.estupinya. Edizione: David Arnal @davidarnalteam.
Tamara Rosso Duva, tricologa, una delle più grandi esperte di capelli in Italia.