I prezzi dal barbiere aumentano? Francesco Cirignotta, definito il più bravo barbiere al mondo dal Financial Times, testimonial televisivo di Proraso, dal suo salone sui Navigli a Milano, fa il punto sull’aumento generalizzato dei prezzi. E la colpa, dice, non è certo dei barbieri.
Allora facciamo il punto della situazione: i prezzi aumentano, dal supermercato al barbiere, gli stipendi calano e il lavoro diventa sempre più precario. Una dinamica classica, che conosciamo bene: quando i prezzi salgono in maniera generalizzata e costante, mi pare proprio che si tratti di inflazione. L’orlo economico del crollo.
Due anni fa, quando tutto questo ha avuto inizio, sono stato tra i primi a parlare di pandemia dell’inflazione. Non c’è solo il Covid o meglio il Covid non fa solo morti, ma anche disperati. Per quel poco di economia che ho studiato, è sufficiente per capire e prevedere certi meccanismi basilari che si sono già replicati tante volte negli ultimi decenni. Non occorre aver conoscenze economiche universitarie né tantomeno essere dei geni.
La verità è che in Italia da tempo c’è contrazione più che fisiologica dell’economia e l’inflazione galoppa. Il tema oggi è quello degli stipendi. Lo si dice da tempo: gli stipendi dovrebbero essere rivisitati. Si guarda, come sempre in Italia, all’estero e si studiano modelli virtuosi per un riallineamento della capacità di acquisto dei lavoratori in questa nuova fase dell’economia europea e mondiale. Il costo della vita non corrisponde più a quello che guadagniamo: è un fatto che sperimentiamo quotidianamente, anche al supermercato. E, ovviamente, dal barbiere.
Gli stipendi sono troppo bassi. Se li rapportassimo al mondo della lira, che pure non esiste più, resteremmo sbalorditi dalla sproporzione. Nelle cose che tutti dovremmo fare per vivere mediamente con decoro c’è una povertà generalizzata, incapacità di solvenza. E tacciano, per favore, quelli che invitano a fare meno del superfluo. Se questa è la soluzione economica che ci viene proposta…
Adesso molti si lamentano dei prezzi alti dal barbiere. Giustamente. La verità, però, è che i prezzi dei servizi offerti nei saloni italiani in generale sono più bassi rispetto al resto dell’Europa. Certo, noi barbieri lavoriamo per tutti e abbiamo il dovere di andare incontro alle esigenze di tutti. Andare a farsi barba e capelli è una questione elementare di decoro ed igiene. Non un superfluo. Ma restare bassi con i prezzi mentre i costi sono in lievitazione non è proprio possibile.
Forse sarebbe meglio, piuttosto che ribassare di qui e alzare di là, rilanciare tutto verso l’alto. In primo luogo, gli stipendi. L’inflazione è un costo di Stato. Quello che sta accadendo va interrotto perché è pericoloso. Non ho la soluzione. Trovo semplicemente che le soluzioni riguardano diversi ambiti e diversi livelli.
Il costo del lavoro è molto alto? Si. Il costo di produzione è elevato? Sì. Ci sono dei limiti al guadagno? Si. Gli affitti sono molto alti? Si. Ma gli interessi del mutuo sono scesi: qui qualcosa funziona e le cose possono ancora girare in qualche modo. Bene, tutto questo per dire che se i prezzi dal barbiere sono aumentati, non sono sicuramente i barbieri a essere responsabili. Non siamo noi professionisti dei servizi alle persone ad avere in mano la soluzione. Sarà l’impegno e la partecipazione di tutti a fare la vera differenza.