Metti insieme in un programma televisivo iconico un maestro dell’immagine come Diego Dalla Palma e un mecenate della cosmetica, come Giannantonio Negretti. Poi siediti e ascolta. Gli spettatori di Uniche, il programma Rai Premium, giunto alla sesta edizione e dedicato ogni venerdì alle donne protagoniste dell’universo femminile, lo hanno fatto. E ne hanno ricavato un messaggio inusuale e prezioso.
Oltre alle confidenze delle protagoniste e ai consigli beauty, si è parlato anche di temi più importanti, come il futuro del nostro benessere e l’importanza della bellezza nella vita di ciascuno di noi.
A proposito, ma la bellezza è davvero futile come pensiamo?
Una domanda che Diego ha posto a Giannantonio Negretti. Quale importanza può avere il rituale della cosmetica in un momento di così grande confusione, come quello che stiamo vivendo?
“La criticità è dovuta soprattutto alla percezione che il pubblico ha delle professioni legate al beauty – ha risposto Negretti. Sappiamo bene, purtroppo, che quando un ragazzo e una ragazza non vanno bene alle scuole medie, viene consigliato loro di fare il parrucchiere o l’estetista. Ma sono proprio coloro cui noi poi affideremo tutte le nostre aspettative di bellezza e benessere, da sempre indispensabili per una vita migliore. In questi tempi bui ancora di più”.
“Se questi sono i presupposti, è chiaro che entriamo nel baratro della considerazione della cosmesi e del suo ruolo nella società. Ed è chiaro che, probabilmente, verremo delusi.”.
Lei sta cercando di porre rimedio a tutto questo?
“Certo: proprio per questo ho fondato il Poliestetico di Milano, l’ateneo della bellezza e della cosmesi dove si diventa parrucchieri ed estetiste con un piano di studi di sapore universitario. Qui si acquisiscono le competenze scientifiche e umanistiche per imparare a donare benessere autentico. Un antidoto al non sufficiente rispetto delle istituzioni pubbliche verso i giovani operatori del beauty”.
Lei parla spesso di Cosmetica Umanistica, il percorso virtuoso grazie al quale un essere umano può stare bene e apparire bello attraverso a un altro essere umano.
“I rituali di bellezza sono una coccola vissuta fin da piccoli, attraverso il contatto con la propria mamma. Un elemento essenziale che poi si ripete quotidianamente nel corso della nostra vita. Per questo, non possiamo lasciarli a persone non adeguatamente formate. Pensate che in un ospedale gli operatori sanitari si sono resi conto che gli affetti da demenza senile rispondevano con un segno di riconoscimento quando sentivano l’odore del borotalco e ricevevano una carezza”.
“Anche questi sono autentici rituali di bellezza di cui tutti abbiamo bisogno e che qualcuno deve imparare a offrire con cognizione di causa. Ne va del nostro benessere e del nostro futuro: non c’è mai stato tanto bisogno di bellezza come adesso”.