Il Barber Snob Francesco Cirignotta difende i giovani e accusa: “non rubate loro il futuro con il peso della vostra ignoranza”.
Come possono gli adulti ricaricare le batterie, quando proprio non sono più capaci di vedere il futuro oltre il proprio naso? Lo dico in difesa dei giovani che dagli adulti meriterebbero di più di quanto gli stiamo dando.
Magari fosse possibile a ciascuno di noi adulti fare una passeggiata all’interno della storia, nei percorsi dell’evoluzione dell’uomo, nei meandri sempre più complessi del lavoro, ma anche in quelli della propria stessa vita. Se potessimo fare questa passeggiata virtuale, ci accorgeremmo che la parte delle nostre relazioni che davvero funziona e merita di essere definita umanamente bella è quella con i giovani. Sono sempre loro a restituirci il significato, l’illusione, il piacere di sognare, di ambire, di desiderare. Anche quando noi siamo troppo stanchi per essere capaci di rievocare questo piacere.
Quando si dialoga senza barriere con un giovane, anche a 60 anni non possiamo che sentirci partecipi delle sue grandi emozioni. Ti soffermi e capisci che hai vissuto, hai visto, hai passato periodi per i quali lui oggi e domani si ritroverà a battagliare. Sai perfettamente, con una certa intelligenza prospettica (questa non ti manca), che non dovrai mai dire – perché è inutile – “io te lo avevo detto”, piuttosto che “ai miei tempi”. Le cose cambiano troppo velocemente per sapere con certezza se quello di cui siamo convinti sia vero o falso.
Mettetevi da parte in maniera attiva
Il bello a un certo punto è potersi accomodare: accade quando offri il tuo sapere ai giovani e cerchi realmente di immaginarti il futuro come in un film. Da spettatore, però, perché non sarai tu l’attore protagonista e nemmeno la controfigura. Sarai parte integrante di quell’etere che continuerà a trasmettere, quell’etere che ti permetterà di vedere i giovani commettere errori, ambire, spostare il mondo in una direzione o nell’altra.
Ma, alla fine, sarà proprio questo sentimento, questa capacità di ascoltare, mettendoci da parte, a darci il senso autentico della vita. Sarà questo pulsare dentro le vene che ci darà ancora una volta il senso del fare.
Formare, educare resta sempre un atto di grande responsabilità, oltre che di dovuta cortesia: per questo invito tutti a non improvvisarsi, ma a prepararsi per essere di confronto e di solidale supporto a coloro ai quali vogliono vedere oltre. Ai giovani, dunque. Dobbiamo prepararci, studiare, leggere, ascoltare bugie e verità, senza prenderne mai alcuna come assoluta, e dobbiamo semplicemente imparare a riflettere e far riflettere senza pregiudizi su passato e futuro.
Non rubate il futuro
Dovremo maturare e imparare a fare e agire attraverso il sapere: questa sarà la formula ideale di trasmissione del sapere ai giovani, per un futuro meno labile. Un futuro forse non meno carico di sfide, ma di certo più consapevole, dove non ci sarà posto per i “te l’avevo detto”. Dove il filo della conoscenza continuerà a scorrere senza le presunzioni e i ricatti dell’ignoranza. Gli adulti sono un valore per i giovani solo se non rubano loro il futuro.