Dall’11 al 14 aprile a Milano non perdetevi Because you are a woman, lo speciale progetto fotografico di Tallulah Studio Art dedicato alle donne all’interno di Mia Photo Fair, in programma all’Allianz MiCo Milano Congressi. Il progetto speciale sarà interamente dedicato all’identità femminile e al suo cambiamento. A cura di Patrizia Madau e Rebecca Delmenico, sarà sviluppato attraverso l’accostamento visivo di quattro artisti della fotografia: Dina Goldstein, Maurizio Forcella, Keila Guilarte e Donatella Izzo.
Because you are a woman è uno sguardo ironico e disinibito sulle donne, il racconto delle loro suggestioni etiche, morali, amorali, contemporanee con i relativi contrasti sociali e culturali. Nella prospettiva di quattro artisti la donna si libera di una serie di imposizioni legate alla cultura occidentale, dove bellezza, giovinezza e ricchezza, veicolate da una perfetta apparenza, sono sinonimo di felicità.
Una narrazione sull’universo femminile dove le donne vengono celebrate per la forza che dimostrano quotidianamente, per il loro essere indipendente di fronte alle sfide poste dalla contemporaneità.
Dina Goldstein: e vissero per sempre felici e contenti…
Dina Goldstein (Tel Aviv, 1969) è nota per le sue serie fotografiche graffianti, con un linguaggio pop e irriverente, muove una critica sociale mostrando la propria versione degli archetipi della cultura di massa occidentale.
Un esempio? “The Fallen Princess” (in cover) abbatte il falso mito del “vissero per sempre felici e contenti”, creato da Disney ad uso e consumo di intere generazioni, ricontestualizzando le eroine Disney per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle sfide della società contemporanea.
Con The Last Supper dalla serie God of Suburbia, si affronta la sensibilità che la società dovrebbe avere nei confronti delle persone in difficoltà. Nella ricostruzione della cena più famosa della storia religiosa, la Goldstein rappresenta gli apostoli di Gesù come appartenenti a una gang del Downtown Eastside di Vancouver, luogo noto per essere tra i più malfamati e disagiati del Canada. Invece di un banchetto, troviamo lattine di birra vuote e zuppe in ciotole di plastica.
Maurizio Forcella: senza filtri
Le donne di Maurizio Forcella (Premio Arte Cairo Editore 2023), sovvertono l’estetica dell’apparenza. Occhi chiusi, volti rugosi, niente sguardi ammiccanti, né filtri camuffanti: queste sono le signore sognanti di Forcella. Donne gentili, libere, che hanno riaffermato per tutte il diritto alla diversità.
Keila Guilarte: indigenza e attaccamento alla vita
Il reportage della fotografa cubana Keila Guilarte I mille volti dell’Uganda è realizzato in collaborazione con l’associazione To Get There, l’ETS (Ente Terzo Settore) fondata da Massimo Leonardelli e Piero Piazzi, per aiutare le persone in difficoltà.
Lo sguardo della fotografa cubana ci porta in mezzo a una realtà fatta di povertà e indigenza estrema, incontrando al tempo stesso la forza, la speranza, l’energia e l’attaccamento alla vita di questa popolazione caratterizzata da grande dignità.
Donatella Izzo: la vera rivoluzione
Donatella Izzo nelle opere dalla serie No Portrait, mostra l’anti-ritratto della donna in una società basata sull’apparenza e sulla moda dell’essere perfetti a tutti i costi attraverso i selfie, i filtri e i social. La vera rivoluzione è mostrarsi per quello che si è con le proprie fragilità e imperfezioni, anche dal punto di vista psicologico.