Nelle immagini il salone Toni&Guy di via Fiori Chiari, in Brera, a Milano, inaugurato il 26 maggio 2020.
Siamo in bilico tra la paura e la voglia di ritornare alla nostra vita. Il rischio è quello di chiudersi in se stessi o, al contrario, di non rispettare le regole e ripiombare in un nuovo lockdown con l’arrivo dell’autunno. Questi primi giorni di riapertura hanno sicuramente visto protagonisti i parrucchieri: migliaia le persone che, dopo aver fortunosamente fissato un appuntamento, si sono precipitate nei saloni per rinfrescare colore, taglio e ritrovare la propria immagine perduta. A Charity Cheah, che alla fine degli anni 90 ha fondato, insieme al suo socio Sergio Carlucci, il primo salone d’acconciatura Toni&Guy Italia a Milano, abbiamo chiesto come sono andati questi primi giorni di ripresa delle attività: come hanno reagito le donne alle lunghe liste di attesa?
Scopriamo che durante questa terribile emergenza abbiamo imparato ad avere pazienza: le clienti Toni&Guy dovranno averne ancora adesso, prima del loro appuntamento. E la politica del brand le ripaga non alzando i prezzi dei loro servizi. Sentite cosa racconta Charity!
Charity, come è stato riaprire i saloni dopo 70 giorni? Quali emozioni hai provato?
“L’emozione è stata fortissima e intensa. Non è stato facile riprendere a lavorare dopo mesi di stand-by, a maggior ragione ora con i nuovi dispositivi di sicurezza: mascherine, visiere, guanti, con procedure molto più lunghe di igienizzazione e senza aria condizionata. Se da un lato è sicuramente intenso e impegnativo, sono super orgogliosa e felice del nostro team: stanno facendo tutti del loro meglio dando il massimo con molta professionalità, rispettando le norme previste dai protocolli di sicurezza”.
La prima settimana di lavoro è stata intensa: centinaia di appuntamenti da organizzare, tantissime richieste da soddisfare nel minor tempo possibile.
“La prima settimana è andata molto bene, siamo stati entusiasti e i clienti si sono dimostrati molto rispettosi e pazienti, anche se la lista d’attesa è davvero lunga – si parla di centinaia di persone. Stiamo cercando di accontentare tutti nel migliore dei modi: ovviamente chiediamo di avere un pochino di pazienza, stiamo facendo il massimo. I clienti che abbiamo già ricevuto in salone hanno apprezzato molto le misure di sicurezza che abbiamo messo in atto, il modo in cui li abbiamo rassicurati e il valore aggiunto che abbiamo dato ai nostri servizi, come ad esempio la consulenza online per ridurre i tempi di permanenza in salone. Il tutto senza alzare i prezzi dei nostri saloni. Sono molto felice che le nostre iniziative siano state apprezzate”.
Nonostante la tanto attesa riapertura, Charity non nasconde che ci sono ancora incertezze. La paura più grande è che, senza il rispetto delle regole elementari dettate da questa emergenza, si possa arrivare a un nuovo lockdown. E poi pesa la questione della formazione degli acconciatori, ormai ferma da mesi e ancora senza una data fissata per la ripartenza.
“Ogni tanto ho paura che gli sforzi fatti vengano vanificati da comportamenti un po’ inappropriati. Abbiamo trascorso tutti momenti difficili in casa, senza poter uscire. Adesso vorrei che tornassimo a goderci gli spazi concessi ma con un po’ di rispetto e di coscienza. Non possiamo permetterci di tornare indietro, nemmeno di uno step: è importante capire che le regole vanno davvero rispettate per il bene di tutti. L’incertezza più grande è sulla nostra Academy: i corsi sono fermi praticamente da inizio anno e ad oggi non c’è ancora una vera data di riapertura. Ci stiamo organizzando con una piattaforma innovativa di education digitale per creare un nuovo approccio di corsi on line. Speriamo si possa partire prestissimo perché non vediamo l’ora di iniziare!”
Tuttavia, lasciarci questi terribili mesi alle spalle è possibile con un po’ di ottimismo. Charity è convinta che questo sia il momento non per tirare i remi in barca, ma per alzare l’asticella della qualità.
“Certo, bisogna imparare a guardare il bicchiere mezzo pieno. In questo periodo di lockdown abbiamo cercato di utilizzare il nostro tempo al meglio, tempo che solitamente non abbiamo durante i ritmi di lavoro abituali. Abbiamo cercato di rivalutare il nostro business con nuovi metodi di lavoro, ci siamo trovati a lavorare in smartworking, a creare iniziative sui nostri social per comunicare la vicinanza ai nostri clienti e a fare le lezioni per i nostri team su piattaforme online. Abbiamo cercato di preparare il nostro team e i nostri saloni al meglio per poter accogliere di nuovo i clienti dopo il lockdown alzando sempre più l’asticella dei nostri servizi e mantenendo i prezzi invariati. Abbiamo anche prolungato gli orari e i giorni lavorativi: alcuni saloni tengono aperto la domenica, altri il lunedì – giorno di abituale chiusura. Oggi più che mai abbiamo una grande responsabilità come compagnia: quella di tutelare la salute del nostro staff e dei nostri clienti offrendo sempre un servizio di qualità eccellente!”
Guarda il video: la riapertura in sicurezza dei saloni Toni&Guy