“Lusso uguale tempo, tempo uguale utilizzo, utilizzo uguale risultati”. È con questa riflessione concatenata a mo’ di sillogismo che Francesco Cirignotta, il nostro ‘Barber snob’, lancia da Milano l’ultima provocazione: trovare ogni giorno 15 minuti per elaborare un proprio pensiero autonomo, senza lasciarsi travolgere da podcast virali e social intasati di news. Anzi, utilizzandoli per creare ed esprimere qualcosa di utile per tutti. Sentite cosa dice.
“Quando utilizziamo il nostro tempo, i risultati possono essere di qualunque genere e natura, in virtù di quello che si è scelto di fare. Oggi vorrei confrontarmi con voi su quella che potrebbe essere una visione del futuro immediato, dietro l’angolo, quello dal quale ci separano solo pochi minuti. Almeno per farvi da apripista”.
“Pensiamo a un tema rilevante per tutti in questo momento: le spese, per esempio. Una volta esisteva l’economia domestica, un processo di vita familiare passato, ma anche, per certi versi, innovativo. Bene, tutto sommato ritengo che questo processo vada ripreso in esame: magari per tornare a godere del piacere dell’accantonamento. Avere una visione generale delle spese che ognuno di noi sostiene durante l’arco delle proprie giornate potrebbe tornarci utile, perché a volte è lì che può arrivare un miglioramento”.
“La cosa che più di tutte io sento manca nella nostra società è la capacità di tornare a sperare in un ascensore sociale: come espressione è bruttissima, ma indica con proprietà quell’ambizione di ogni essere umano a migliorare il proprio stato di nascita tramite l’impegno, le idee, la volontà, l’abnegazione, i propri investimenti. Mi riferisco a quella chance che la società offre a una persona di nascere in un modo e ottenere molto di più nel corso della sua vita”.
“Le ambizioni, come le illusioni, devono essere sane: ossia devono potersi trasformare in sogni. Almeno per una ragione valida: i sogni ci danno la carica, quella sferzata di energia che fa sì che le ambizioni si trasformino in realtà. E una volta trasformate in realtà, diventano l’asse portante della nostra vita”.
“Torniamo al godimento non della spesa ma del risparmio, della rinuncia rispetto all’avere: potrebbe essere, non dico una nuova direzione, ma una sospensione con la quale si fa momentaneamente rifornimento per continuare ad andare avanti”.
“A questo punto ho un’idea da condividere con tutti i colleghi: 15 minuti al giorno per spiegare con un podcast, anche in collaborazione con un’azienda, varie tematiche culturali ed economiche. Potete farlo all’interno del salone, mentre lavorate, per permettere ad a ognuno di noi di ascoltare la lettura di qualche libro o di qualche pagina senza riferimenti politici o di altra natura. Solo per arricchirci con considerazioni nuove. Un quarto d’ora al giorno è molto di più che niente: il di più, rispetto al niente, è già un valore… quindici minuti di attenzione a se stessi rispetto al niente”.
“Perché? Perché il tempo è funzionale a come noi lo impieghiamo”.
“Occorre ritrovare, tra virgolette e con qualche presunzione, il proprio pensiero autonomo. Pensiero che deve garantire non la comodità, ma, concettualmente, la giustizia del far le cose perché vanno bene a noi e anche agli altri. Non solo per noi stessi e il nostro equilibrio interiore, ma anche perché non possiamo esimerci dagli altri”.