Basta un niente, un personaggio noto che parla di un nuovo lockdown, il titolo di un giornale… e i saloni si svuotano: appuntamenti disdetti in massa, strade improvvisamente vuote, depressione. Nessuno ricorda un momento così difficile per gli acconciatori.
È Antonio Stocchi, presidente di Camera Italiana Acconciatura, a fare il quadro desolante di una situazione che i parrucchieri stanno vivendo sulla loro pelle giorno dopo giorno.
“Tira un’aria pesante“, spiega Stocchi. “Oggi è l’8 ottobre e sono tre giorni che i saloni d’acconciatura sono deserti. È bastato ventilare un nuovo lockdown, qualche titolo allarmista sui giornali o un’intervista in Tv per far sparire i clienti”.
“Come se non bastasse – prosegue Stocchi – manca anche la chiarezza. Mi riferisco alle multe che i piccoli artigiani hanno pagato in questi mesi: che dire delle Asl che fanno verbali se nel corso dell’ispezione in salone non viene consegnato loro il libretto di manutenzione del phon? Ma chi ne ha mai sentito parlare? Non è previsto“.
“I nuovi balzelli – accusa Stocchi – si stanno moltiplicando e anche quelli vecchi sono rimasti quelli di prima. Vi ricordate della promessa di abbattere del 60% le imposte per l’acquisto dei materiali sanitari? Si è chiuso tutto con un ridicolo 15%”.
“È ora di farsi sentire: i parrucchieri devono dire la loro”, tuona Stocchi.
“Il 18 ottobre 2020 alle 18.30 intervenite al webinar di WeCosmoprof intitolato ‘Scenario economico, sociale e dei consumi nel settore acconciatura’. Registratevi e fate sentire la vostra voce raccontando cosa sta avvenendo in salone, i vostri problemi, le vostre richieste. Per essere ascoltati, abbiamo bisogno di unire le nostre forze”.