Nell’immagine una foto di Ivan Samkov da Pexels
Venticinque protesi tricologiche con ‘Capelli Naturali a Contatto’ verranno donate ad altrettante donne che stanno affrontando la chemioterapia per sconfiggere il cancro al seno. Nel giorno della festa della donna, l’Associazione per il Policlinico Onlus, la Fondazione Cariplo e Crlab daranno avvio al progetto Onco Hair, un’iniziativa per supportare le donne con maggiore fragilità economica nella battaglia contro il carcinoma alla mammella, il tumore più diagnosticato nel 2020, anno in cui si sono registrati 54.976 casi, il 14,6% di tutte le nuove diagnosi.
Venticinque donne selezionate da un’equipe di oncologi e psicologi del Policlinico di Milano riceveranno un dispositivo medico che è molto di più di una tradizionale parrucca. Si tratta di una protesi del capillizio personalizzata realizzata dai laboratori Crlab di Zola Predosa, Bologna. Viene creata utilizzando capelli umani, non trattati, inseriti uno alla volta in una sottile membrana polimerica biocompatibile coperta da brevetto.
La calvizie indotta da chemioterapia è forse lo stigma sociale più riconoscibile del tumore: per il 47% delle donne è l’aspetto più traumatico dell’intero percorso di cure, tanto che l’8% vorrebbe rifiutarle proprio per evitare questa perdita. La protesi con ‘Capelli Naturali a Contatto’ permette a chi la indossa una vita assolutamente normale, diventa parte integrante del corpo: non va tolta la notte e consente di nuotare, legarsi i capelli e persino farseli tirare.
“Nella guerra contro il cancro – spiega la presidente dell’Associazione per il Policlinico Onlus Claudia Buccellati – lo stato d’animo di chi combatte è fondamentale. La perdita dei capelli si riflette in maniera molto importante sul benessere psicologico, sull’autostima, sulla sessualità̀, sulle relazioni sociali e sulla percezione di sé. Abbiamo deciso di dare avvio al progetto proprio ascoltando le molte testimonianze delle donne che hanno utilizzato questo presidio medico. Il tumore colpisce tutti, ma non tutti hanno la forza economica per affrontare questa prova con gli strumenti che consentono di viverla al meglio. Vogliamo offrire un supporto alle donne colpite dalla malattia che hanno fragilità economiche, perché avere le armi migliori per combattere il male dovrebbe essere un diritto di tutti”.
Fondazione Cariplo ha scelto di appoggiare il progetto “per sostenere, in un percorso di cura pesantissimo e sfibrante, donne che non avrebbero potuto permettersi il sistema protesico CRLAB, alleviando almeno un po’ la loro sofferenza psicologica”, ha spiegato Sarah Maestri, componente della Commissione Centrale di Beneficenza della Fondazione Cariplo. “Il racconto della mamma in chemioterapia che, grazie al sistema protesico Crlab, ha potuto continuare a far giocare il suo bambino con i propri capelli, tranquillizzandolo così rispetto alla malattia, ci ha convinto subito: tutte le donne che lottano contro il tumore alla mammella dovrebbero avere questa opportunità”.
Le 25 donne, che verranno selezionate nell’arco dei prossimi 3 mesi: riceveranno la loro protesi su misura entro 40 giorni dal primo rilievo del cranio.