Ci si informa attentamente sul benessere dei capelli e l’alimentazione, ma al mattino spesso non troviamo il tempo nemmeno per un caffè. E poi le giornate passano via in un soffio tra lavoro, scadenze e piccoli impegni quotidiani. E chi ha il tempo di bere un litro e mezzo d’acqua? Questo senza affrontare l’argomento spinoso di sport e palestra. Le regole per la nostra bellezza e uno stile di vita sano le conosciamo ormai benissimo, anche se spesso, per svariate motivazioni, le disertiamo. Quello che forse non sappiamo è che la nostra alimentazione influisce sulle chiome. Se, all’improvviso, i nostri capelli si spezzano e sono soggetti a forfora, è arrivato il momento di fare un’analisi del nostro comportamento a tavola e con il cibo.
Non si deve ignorare la quantità e la qualità del cibo che mangiamo, perché mangiare in modo sano fa bene non solo al nostro organismo ma anche alla nostra chioma. C’è un nesso fra la composizione della nostra alimentazione e la salute dei capelli. I capelli sono costituiti da proteine solide, come la cheratina, in una percentuale compresa fra il 65 e il 95%. Per il resto, sono fatti di acqua, lipidi, pigmenti e oligoelementi.
Ecco perché è strettamente necessario fornire ogni giorno con il cibo il giusto “nutrimento” necessario alla formazione e al mantenimento della salute dei capelli. Basta assumere con raziocinio tutti i nutrienti: glucidi, proteine, vitamine, grassi, minerali.
Alimentazione: i capelli sono i primi bersagli
In caso di malnutrizione i capelli sono tra i primi bersagli colpiti. Questo avviene perché l’organismo cerca di utilizzare le risorse disponibili per salvaguardare altre funzioni più necessarie. Gli errori alimentari sono frequenti e noti: scarso consumo di frutta e verdura o diete molto restrittive. Poiché la struttura portante del capello è composta da proteine sotto forma di lunghe catene di aminoacidi, una carenza nutrizionale in tal senso (soprattutto cistina) provoca fragilità e secchezza.
Una dieta troppo povera di aminoacidi, oligoelementi, minerali e vitamine può provocare invece un defluvium telogenico, in parole comuni la caduta dei capelli, con effetti non sempre reversibili. Una dieta alimentare adeguata può essere dunque un buon aiuto di mantenimento e prevenzione per avere una capigliatura sana.
Un’alimentazione equilibrata prevede l’apporto di alcuni elementi indispensabili.
Vitamine del gruppo B
Le vitamine del gruppo B, in generale, aiutano a mantenere i capelli in buone condizioni di salute. Una carenza grave di vitamina B comporta capelli grassi, forfora, capelli spenti e calvizie. Fonti di vitamina B sono i fagioli, le uova, le verdure in genere, i cereali integrali e le alghe. Considerando che in una situazione di grave ipovitaminosi B si può presentare la calvizie, una dieta ricca di vitamina B non comporta certo il fenomeno contrario. Infatti, il fattore eziologico principale della caduta dei capelli nel caso, ad esempio dell’alopecia androgenetica, non è certo la carenza vitaminica. Tra le vitamine del gruppo B si ricordano le diverse tipologie:
- B1: vanta un potere energizzante del cuoio capelluto;
- B2 e B5: danno lucentezza ai capelli sfibrati e sono un aiuto contro le doppie punte;
- B3 (o PP): agisce con proprietà ristrutturante sulla capigliatura;
- B12: ossigena il bulbo pilifero a vantaggio di una crescita sana del capello.
Vitamine A, E, C ed H
La vitamina A vanta proprietà benefiche per il capello, perché lo nutre e aiuta a prevenirne l’invecchiamento. Questa vitamina, inoltre, rafforza il sistema immunitario. Una carenza di vitamina A può provocare forfora e capelli secchi, conseguenza di un ispessimento del cuoio capelluto e di accumulo di sudore superficiale. Carote, cavoli, zucche, broccoli sono preziosa fonte di questa vitamina.
La vitamina C favorisce la circolazione del sangue sul cuoio capelluto e ai follicoli. Per questo motivo potrebbe accelerare la ricrescita dei capelli. È onnipresente nella frutta e nella verdura, in particolare in limoni, arance e carote.
La vitamina E è un potente antiossidante che aumenta l’assorbimento di ossigeno nelle cellule del corpo. Sembra proprio che una buona circolazione a livello del cuoio capelluto sia fondamentale per impedire la perdita di colore e lucentezza dei capelli. La sua azione antiossidante serve per garantire la salubrità generale delle chiome. Si trova soprattutto negli oli vegetali, nel germe di grano, nelle mandorle, nelle nocciole, nelle arachidi e nelle noci.
Anche la vitamina H è d’interesse tricologico: stimola infatti la crescita del capello. Si può trovare nelle uova, nel pollo, negli spinaci e nelle arachidi.
Amminoacidi
Gli amminoacidi solforati (cistina e metionina) sono veri e propri ‘mattoni’ per la sintesi della cheratina, proteina strutturale del capello. Senza queste molecole l’anabolismo non avviene e la relativa carenza nutrizionale può determinare: una diminuzione della crescita, fragilità e diradamento dei capelli. Gli amminoacidi solforati sono contenuti soprattutto nelle proteine dei cereali.
Gli alimenti nemici dei capelli
Tra gli alimenti ‘cattivi’ per i capelli annoveriamo lipidi, alcolici e zuccheri che danneggiano la buona efficienza del fegato. Vanno comunque ridotti e non eliminati del tutto: mantenete sempre un certo equilibrio.
10 semplici regole per investire nei capelli
- Non trascurare la prima colazione, fondamentale dopo il lungo digiuno notturno.
- Non saltare i pasti: dare preferenza ai cibi freschi e non troppo raffinati.
- Prediligere i pasti conviviali eludendo la compagnia della tv.
- Mangiare lentamente masticando prima di ingoiare il cibo.
- Aumentare il consumo di frutta e verdura di stagione. Introdurre la frutta a colazione e negli spuntini.
- Mangiare più legumi: fagioli, piselli, lenticchie, cicerchie, fave, ceci e soia, sia da soli sia con paste e riso.
- Favorire il consumo di pesce, ricco di grassi polinsaturi utili alla salute.
- Scegliere l’olio extravergine di oliva per condire i cibi.
- Bere più volte al giorno preferendo l’acqua.
- Contrastare la sedentarietà.
Tamara Rosso Duva, tricologa, una delle più grandi esperte di capelli in Italia.