“Ho conosciuto un italiano nel mio paese, il Camerun. Avevo 16 anni: mi sono sposata per aiutare la mia famiglia e sono venuta in Italia. Diventare parrucchiera e lavorare con i capelli ha richiesto fatica. Non ho dovuto fare solo la gavetta, ma anche mettermi a studiare partendo da zero. Se oggi nel mio salone posso finalmente proporre a tutte le donne extension di altissima qualità a prezzi democratici, è perché il mio primo desiderio è stato che nessuno potesse più sentirsi come mi sono sentita io: inadeguata”.
“Non voglio che le motivazioni economiche possano essere una buona ragione per perdere stima in se stessi”.
La storia di Caroline Ajapmoh, un salone di proprietà specializzato in extension a Paderno Dugnano in provincia di Milano, è tutta racchiusa in queste parole. Giovanissima, originaria di una famiglia numerosa in Camerun, ha pensato che il matrimonio con un italiano fosse l’unica via di uscita. Non lo è stato. La sua avventura matrimoniale dura poco: dopo averla portata nel nostro paese nel 2002, lui torna in Africa.
Caroline deve ricominciare daccapo. Inizia come lavapiatti e con piccoli lavori di pulizia. Poi passa a impacchettare insalata in provincia di Bergamo. Non si ferma nemmeno quando è in gravidanza: sogna di poter avere una casa sua e un lavoro con il quale possa realizzarsi.

L’inizio con le patatine fritte
“All’inizio è stata dura: non avere basi economiche è davvero penalizzante, ti toglie la stima in te. Per i vestiti e i beni di prima necessità mi appoggiavo agli amici e alla Caritas. Era tutto in salita. Poi sono arrivata a Milano, con un nuovo marito e due bambine. Ho iniziato a lavorare da Mc Donald’s: cominciavo ad avere una dignità, anche se non mi sentivo appagata”.
Caroline sogna di diventare un’imprenditrice fin da quando era bambina in Camerun. Sa che per farlo occorre un’istruzione, occorre integrarsi nel nuovo paese fino in fondo. E decide di tornare a scuola.
“Mi sono iscritta alle superiori frequentando le serali. Finalmente, nel 2010 ho ottenuto il diploma di maturità. Pensavo che questo avrebbe cambiato tutto. E invece mi sono accorta che nel mio lavoro non avrebbe cambiando nulla. Allora mi sono detta: posso fare l’infermiera o la parrucchiera. Sono i due lavori in cui sei più a contatto con le persone, i due lavori con cui puoi fare davvero qualcosa di utile”.
“Mi sono iscritta a una scuola di acconciatura a Milano. Per pagarla, continuavo a lavorare da Mc Donald’s. Alla sera studiavo: devo dire che senza Mc Donald’s non ce l’avrei fatta e non solo per ragioni economiche. Mi hanno dato tutti i permessi necessari per completare il mio percorso di studi senza penalizzarmi sul lavoro”.
Caroline Hairstylist
Caroline si diploma all’accademia d’acconciatura, ma subito dopo arrivano il Covid e la pandemia. Tra chiusure forzate e restrizioni, inizia comunque a lavorare in salone. Po apre il suo negozio a Paderno Dugnano in viale Bolivia 5D: Caroline Hairstylist.
“Dalle patatine fritte sono approdata alla spazzola. Desideravo da sempre fare qualcosa di speciale per fare sentire le donne più forti e a proprio agio in tutte le situazioni. A volte, basta poco per essere vicine a qualcuno e dargli una mano. Volevo aiutare chi soffre di diradamento o alopecia e smette di guardarsi allo specchio”.
“Mi sono resa conto di quanto fossero costosi i patch e le extension. Così, ho pensato di trovare una soluzione economica alla portata di tutte. Dopo diversi tentativi, ho trovato direttamente in India capelli di altissima qualità. Sono andata in Inghilterra e ho appreso il metodo di applicazione speciale, il Mesh Integration”.
Capelli per tutti
Oggi Caroline riesce a fare cose molto particolari: grazie ai suoi speciali toupè e topper, oltre che al particolare metodo di applicazione Mesh Integration, aiuta le donne a tornare a guardarsi allo specchio con fiducia. Le aiuta anche a far ricrescere gradualmente i loro capelli naturali.
“Poter trovare una soluzione estetica dopo la chemioterapia, non deve avere un costo impossibile: deve essere per tutte, perché è una necessità psicologica, non un capriccio. Ci sono tante persone che hanno bisogno di nuovi capelli: le extension non sono solo bellezza. Sono indispensabili per tornarsi a sentire a proprio agio. Le cose devono essere state fatte bene e non devono vedersi. E devono avere un prezzo alla portata di tutti”.
Caroline utilizza capelli veri, provenienti dall’India, con certificato sanitario della dogana. Se li procura direttamente lei, senza intermediari, per abbattere i costi e dare a tutti la possibilità di avere nuovi capelli. Nessuno meglio di lei sa che quello economico può essere un secondo disagio dopo un trattamento come la chemioterapia.
“All’inizio ho perso tantissimi soldi in questo ambizioso progetto. Poi sono riuscita a trovare i capelli grezzi di altissima qualità, gli stessi che comprano i grandi brand”.
Lo stand a Cosmoprof
“Adesso mi piacerebbe trovare un gruppo di parrucchieri che vogliano avere nel loro salone questo sistema diretto e pulito per l’applicazione di capelli ed extension, rivolto a tutti. Ecco perché ho preso uno stand a Cosmoprof 2025, a Bologna, per far conoscere la mia storia e il mio metodo. Ho imparato ad andare per gradi, ma anche a osare. So che quello che ha vissuto mi ha reso più forte. Non voglio più che le motivazioni economiche siano un ostacolo ad avere fiducia in se stessi, mai più”.