Noi donne lavoriamo e siamo qualificate: lo dimostrano le performance scolastiche che, secondo le statistiche internazionali, ci vedono nettamente superiori agli uomini. Eppure, una volta che arriviamo nel mondo del lavoro, guadagniamo meno dei colleghi maschi. Tra l’altro, non si tratta di una sensazione tutta femminile, di una nostra fatua convinzione. Sono i dati a dirlo: lo stipendio medio di una donna è in media inferiore del 20% a quello di un uomo.
Adesso sappiamo che non bastano le campagne di sensibilizzazione coraggiosamente messe in campo dalle istituzioni per cambiare le cose. Non bastano leggi e tutele. Il cambiamento, a questo punto, deve venire proprio da noi donne.
Ecco perché è nata Women4Beauty, l’associazione fatta di donne che parla alle donne. L’ambizioso obiettivo del suo statuto è quello di ribaltare i vecchi meccanismi e valorizzare il potenziale femminile nella nostra società. Cominciando dalla realizzazione professionale della donna.
È Afsoon Neginy, manager affermata in ambito cosmetico e presidente della nuova associazione, a spiegarci il perché di questa nuova iniziativa che ci tocca così da vicino. Perché, purtroppo, nonostante le molteplici attività a sostegno dell’empowerment e della leadership femminile, la questione della gender equity sembra restare ancora immutata.
La notizia è di qualche giorno fa. Secondo il Sole 24 Ore, le donne – a parità di posizione – guadagnano il 20% in meno degli uomini.
Cosa possiamo fare in concreto per colmare questo divario?
“I dati li conosciamo, li abbiamo analizzati e ri-analizzati. Sappiamo bene che su queste statistiche incide il part-time. Però, di fatto, nei Cda delle aziende italiane, tolte le grandi Spa, ci sono meno donne e più uomini. Continuare a parlarne di questo gap incolmabile non cambia il problema. Come non possono farlo le leggi e l’intervento delle istituzioni. Credo proprio che il cambiamento debba partire da noi donne”.
“Il gap salariale è una realtà senz’altro dovuta alle assenze per maternità, con la conseguente impossibilità a ricevere scatti di anzianità e altri benefit. La maternità, inoltre, spesso preclude trasferte e viaggi che a un uomo riescono più facili. È semplice per noi donne restare indietro. Il problema è che spesso questo capita anche a chi non ha figli”.
“Noi donne, infatti, siamo più fedeli a un lavoro, cambiamo meno spesso azienda: per questo, cresciamo professionalmente meno degli uomini. Tra l’altro, le donne statisticamente non chiedono l’aumento, negoziano poco. Questi sono ostacoli oggettivi di cui dobbiamo essere consapevoli”.
Eppure, le donne hanno molto da dare non solo alla società, ma anche all’economia. In che modo la nuova associazione, da te fortemente voluta, può aiutare a far sentire la loro voce?
Quali progetti metterà in campo?
“Le soluzioni, una volta comprese le cause, ci sono. Per esempio, lavorare sulla nostra autostima, pur puntando concretamente sulla preparazione. Saranno sicuramente utili i corsi di formazione per migliorarci, anche a livello psicologico. Ecco perché ho voluto Women4Beauty: per avere nuovi strumenti. L’associazione fornirà corsi di ‘mentoring’ per aiutare ogni donna a comprendere le proprie aspirazioni e le sue possibilità. Oltre che per accrescerne l’autostima. Questi corsi saranno gratuiti. In più, a pagamento, ci sarà la possibilità di seguire percorsi di ‘coaching’ individuali tenuti da donne affermate che hanno ormai superato l’ostacolo”.
Hai mai vissuto forme di discriminazione, nel corso della tua carriera, in quanto donna?
“A volte sì e non devo certo correre indietro negli anni per ricordarmi l’ultimo episodio. Diciamo che tempo fa non c’era una sensibilità ‘politically correct’ e le cose erano più difficili. Più volte sul lavoro un uomo mi ha ricordato che sono una donna, anche ridendo. Qualche volta mi è stato detto tra le righe che non potevo pretendere…”.
“Di sicuro, ho avuto modo di sperimentare il fatto che gli uomini hanno maggiori difficoltà a interagire con la collaboratrice donna sul lavoro, soprattutto se è anche il loro capo. Io ho deciso semplicemente di comportarmi come se tutto questo non esistesse. Sono andata avanti lasciandomi scivolare addosso tutto”.
In Italia una donna si trova di fronte a limiti oggettivi nel momento in cui diventa mamma. E spesso non è facile riuscire a cambiare lavoro quando le esigenze mutano.
Cosa può fare la vostra associazione?
“Sicuramente quello della maternità sarà uno dei temi centrali di Women4Beauty. Abbiamo attivato una serie di percorsi di formazione che aiuteranno ogni donna a capire qual è la strada per crescere professionalmente. Abbiamo predisposto percorsi sia di ‘mentoring one-to-one’ sia di ‘coaching’ con più persone. Offriremo consulenza per il cosiddetto ‘reskilling’ ovvero il ri-orientamento per quelle donne che, o in seguito alla maternità o per altre esigenze, non si trovano più bene nel proprio posto di lavoro e hanno bisogno di ricollocarsi”.
“Ci saranno anche percorsi specifici di ‘upskilling’ che guideranno la donna nella crescita sul proprio posto di lavoro. Non mancheranno i percorsi di orientamento dedicati alle più giovani che si affacciano in questo momento complesso sul mondo del lavoro. Tante sono le proposte e diversificate: il nostro desiderio è quello di dare una risposta a tutte le donne che si rivolgeranno a noi”.