Francesco Cirignotta, barbiere storico di Milano e formatore, parla di webinar, rete e formazione online. E invita a non lasciarsi travolgere dalle necessità di distanziamento attuali idealizzandole come se fossero il futuro: sono il presente. Domani riprenderemo a guardarci negli occhi. Una cosa sono le informazioni online, un’altra la formazione dal vivo.
“Formare o informare: ci sono polemiche sufficientemente fondate in merito alla differenza che intercorre tra le due cose e i risultati che si ottengono con l’una e con l’altra. Provate a chiederlo a un ragazzo di 16 anni che segue le lezioni scolastiche da casa: una cosa è vivere la formazione in cosiddetta Dad, la didattica a distanza, e tutta un’altra è la formazione dal vivo accanto all’insegnante e in mezzo agli altri che stanno imparando le tue stesse cose”.
“Ora io – lo avrete già capito – sono per la formazione dal vivo: questo non significa che non apprezzi le modalità dell’apprendimento in video, preferisco tuttavia tenere a mente le differenze”.
“Mi sembra giunto il momento di iniziare a pensare che la formazione che si fa attraverso i webinar e il mondo tecnologico riguardi più che altro il grande tema del Superqark: si tratta di notizie di informazione con le quali possiamo confrontarci per colmare lacune”.
“Ma in mestieri come il nostro di acconciatore occorre andare oltre: più che la carrellata di informazioni contano l’errore, l’osmosi, la prova, l’interpretazione, la capacità mentale di acquisire il gesto – è anche semplicemente attraverso il peso di un pettine o di una forbice che il cervello riesce a calibrarsi trovando l’equilibrio tra massa e azione. L’individuo è così che apprende un mestiere, il come poter fare. E il mestiere non è un insieme di informazioni”.
“Ora, la differenza tra formare e informare molto probabilmente sta proprio in questo. Vorrei che tutti comprendessero l’idea di poter vivere i webinar come fonte di informazione, ma restassero consapevoli che il modello di vita sociale dell’individuo, compreso il suo mestiere, resta oggettivamente nelle forme fisiche. In fondo, si tratta del concetto stesso di educazione: la parola ‘educazione’ viene dal latino ‘educere’ che significa tirare fuori, indurre ovvero far commettere errori per correggere il tiro, comprendendo le dinamiche dal vivo e valorizzando le persone attraverso quello che sanno fare o che potenzialmente potrebbero fare”.
“Quindi, fermo restando il grande valore di tutto quello che sta accadendo adesso, io inviterei con molto rispetto e molto garbo tutti colori i quali si occupano di formazione a non pensare che stiamo vendendo formazione attraverso la rete. Iniziamo a prepararci sul serio a tornare a incontrare, rivedere, affrontare, rivisitare e migliorare tutto quello che ci porterà il dopo. Non dimentichiamoci di guardare negli occhi le persone per poterle davvero valorizzare”.