Prima abbiamo riscoperto il lievito, la vecchia macchina per la pasta fatta in casa, il piacere di trascorrere le giornate con i figli. Adesso abbiamo tirato fuori dalle cantine le biciclette e i vecchi pattini. Nei pochi negozi aperti non cerchiamo le scarpe con il tacco in attesa dell’aperitivo, il nostro nuovo happy hour è con le sneakers al parco. I telefoni cellulari restano sempre più spesso in tasca: dietro le mascherine, quando ci si incontra, ci si saluta con gli occhi anche quando non ci si conosce.
“In questa società, dove può accadere di diventare sociopatici, abbiamo finito per diventare socialpatici: abbiamo messo in standby le realtà virtuali”, dichiara Francesco Cirignotta che in questi giorni trascorre insieme ai suoi clienti intere giornate nella sua barberia a Milano, dall’alba fino a ben oltre il tramonto.
“La verità è che la gente ha bisogno di tornare per strada, calpestare il marciapiede. E potersi incrociare, anche solo con gli occhi. È l’innesco di una rivoluzione umana del tutto inattesa prima dell’emergenza Covid”.
Con questo, Cirignotta non prende a bacchettate il mondo virtuale: malgrado faccia un mestiere, quello di barbiere, che è fatto di sapiente manualità, nel virtuale c’è dentro fino al collo con corsi di formazione, video in diretta, social e quanto altro. Molti colleghi, barbieri e acconciatori, lo conoscono e lo seguono solo online.
“Fate attenzione, perché è grazie a questa trasversalità tra social e realtà che il mondo ha continuato ad andare avanti in questi ultimi mesi. Il mio plauso va ai ragazzi social di oggi che non si fermano davanti alle regole, ma spesso le superano. Come è sempre stato. Il mondo ha avuto sì tanti morti, ma ha raccolto anche tanta vita grazie a quello che è stato fatto”.
“In questi giorni dietro la mascherina ho apprezzato in ogni istante lo sforzo immane che ogni giorno compiono medici, infermieri e operatori sanitari per il bene di tutti. Oggi ci ritroviamo a comprendere che il valore dei servizi non è solo libertà, ma anche responsabilità. È una lezione che vale anche per noi acconciatori, barbieri, variopinti esteti del capello”.
“Complimenti a tutti i colleghi che con grande sforzo, dietro una mascherina, dentro un camice e con i guanti sulle mani stanno portando avanti il mestiere dell’artigiano, quello che più di tutti è empatico con le persone. Dietro le mascherine gli occhi sono diventati, anzi sono tornati a essere, lo specchio dell’anima. Anche senza vedere la bocca, comprendiamo senza sforzi lo stato d’animo dell’altra persona. Non lo avremmo mai detto”.
“Complimenti a tutti coloro che superano le ore naturali di una giornata di lavoro per restituire decoro sociale e il garbo del vivere in mezzo agli altri. Complimenti anche a chi ha riscoperto il piacere di essere servito in salone, rispettando con pazienza attese infinite. Forse non andrà tutto bene, ma una cosa è certa: ne stiamo uscendo tutti migliori”.
Da oggi su Colorami parte il blog di Francesco Cirignotta: ‘Barber Snob’.
“Snob inteso come “sine nobilitate”, senza nobiltà, quindi come uomo comune, uno fra tutti”, precisa con nonchalance il barbiere ‘più bravo al mondo’ per insindacabile giudizio del britannico Financial Times.