L’evoluzione dell’uomo secondo Francesco Cirignotta. Il passaggio dalla mano al pollice sul cellulare nella storia evolutiva dell’umanità: l’ennesima provocazione del Barber Snob.
Un tempo c’erano le mani. Non so se ci avete fatto caso, ma nei ritratti dell’antica nobiltà, le mani erano sempre in primo piano, al pari del l viso. Eppure, colui che usava le mani non era nobile, bensì borghese e artigiano. E, infatti, i nobili mettevano in evidenza le mani mai utilizzate proprio per sottolineare che borghesi e artigiani non lo erano affatto. Per loro le mani inoperose erano un vanto.
Eppure, solo chi sa usare le mani ha la capacità di elaborazione. Facciamo un gioco: prendiamo un ragazzo di 14 anni che deve imparare a farsi la barba. Non parte certo da un manuale sulla rasatura. Probabilmente, impara dal nonno e dal padre a compiere, prima con le sue mani che con la sua testa ,quei gesti ripetitivi che entreranno per sempre nella sua vita di adulto.
A prescindere dalla correttezza dei gesti, il ragazzo impara senza ricevere grandi spiegazioni. Lo fa grazie alle sue mani, ripetendo i movimenti, per giunta osservandosi allo specchio: la difficoltà è ancora maggiore. Ma le sue mani si muovono prima della sua testa e i movimenti finiscono per essere corretti, giorno dopo giorno. Ecco, questo spiega bene l’importanza delle mani nell’apprendimento e nella crescita di ciascuno di noi.
Lo strumento da taglio potrebbe ferire e deve essere condotto in un certo modo: le mani sbagliano raramente. Quel ragazzo si perfezionerà con il tempo.
L’avvento del pollice
C’è della bontà nella quotidianità delle mani, a dispetto di quello che pensavano i nobili. Del resto, è stato proprio l’utilizzo delle mani a distinguerci per sempre dagli animali.
Qualche anno fa in edicola c’erano le riviste per il lavoro a uncinetto e per gli appassionati di modellismo: tutte presupponevano l’attività manuale nella società. Le mani, del resto, aiutano a sviluppare la mente e le capacità progettuali. Oggi tutto questo sembra scomparso, chiuso in una soffitta polverosa.
Al posto delle mani, c’è il monopolio del cellulare che fa utilizzare solo il pollice. Basta un dito. Eppure, senza nostalgia,: siamo sicuri che i cellulari e il pollice ci permetteranno di sviluppare il cervello come hanno fatto le mani fin dai primordi della storia umana?