Quale aspetto avranno i saloni d’acconciatura in futuro? Come evolverà il design? Per Marco Bursi, COO di Takara Belmont Italy, tra i leader dell’arredamento professionale per parrucchieri, il futuro sarà digital e green. I saloni saranno sempre più connessi, con pannelli digitali alle pareti che illustrano trattamenti e servizi, e riusciranno a seguire la propria clientela anche a casa con attente consulenze online. Saranno sostenibili e rispettosi dell’ambiente, dai materiali per l’arredo allo smaltimento dei rifiuti. Certo, ora tutto dipende dall’andamento dei prossimi mesi e dalla pandemia. Il futuro sarà più roseo o più green? Le previsioni di Marco Bursi.
Lo smart working è agli sgoccioli e il ritorno alla normalità sta diventando gradualmente la realtà. Il mondo dell’acconciatura, uno dei più colpiti dalla pandemia, aspetta la ripresa. Quali sono, a suo giudizio, le previsioni? Cosa accadrà nei prossimi mesi?
“Le previsioni sono di una crescita importante negli ultimi mesi di quest’anno. Si prevede una forte ripresa nel 2022. Chiaramente, tutto dipende dall’andamento della pandemia che sembra in costante rallentamento. Se tutti i paesi continuano a vaccinare la popolazione, andrà tutto bene. Noi di Takara Belmont vediamo l’acconciatore carico, desideroso di ripartire a 360° e preparato a gestire le normative di sicurezza che, comunque, anche in futuro andranno rispettate”.
“Credo che quest’esperienza legata al coronavirus ci abbia lasciato una maggiore consapevolezza sull’importanza della salute, del benessere socio-economico, della salvaguardia del nostro pianeta“.
“Come azienda, siamo pronti a fare la nostra parte. A lavorare su questi valori e a gestire il cambiamento di una ripresa che è già in corso”.
Di cosa hanno veramente bisogno oggi i saloni d’acconciatura per rendere questa ripresa più veloce e reale?
“Di fiducia nel futuro a livello generale. Se l’economia gira e si ritorna a una vita sociale piena, i saloni saranno tra i primi a beneficiarne. Oltre alla clientela fidelizzata, che comunque frequenta regolarmente il salone, gli acconciatori hanno bisogno della clientela che va al lavoro, che è di passaggio per qualche giorno, che va a fare shopping. In pratica, ha bisogno di tutti quelli che si muovono e che non rimangono a casa perché sono in smart working”.
“Lo smart working a mio parere è stata una valida idea solo per l’emergenza pandemica, ma non per il futuro: mi piace pensare a una maggiore socialità in tutti gli ambiti”.
“I saloni sono stati tra i primi operatori professionali ad adottare le più importanti misure di igiene e sicurezza. E come accaduto un anno e mezzo fa, quando i saloni e i barber hanno riaperto dopo il lockdown, a maggior ragione per il futuro Takara Belmont sarà attrezzata per offrire prodotti e soluzioni adatte al benessere e alla salute di clientela e operatori“.
“Un altro ambito che sicuramente avrà ancora ampio margine di sviluppo è quello digitale e le potenzialità che hanno i saloni per sfruttarlo. Un esempio? Nella gestione della rivendita dei prodotti, come shampoo e conditioner, dove, con gli strumenti digitali, gli acconciatori possono potenziare il servizio di consulenza personalizzata per la clientela”.
“Nel settore dentale, dove Takara Belmont è tra i leader, stiamo integrando sistemi d’avanguardia che presto proporremo anche nel settore beauty, per i parrucchieri. Non voglio fare anticipazioni, ma posso annunciare che il nostro ufficio ricerca e sviluppo sta lavorando anche in questa direzione”.
Quali saranno i servizi più richiesti dai clienti dal parrucchiere dopo il difficile periodo delle restrizioni?
“Sicuramente le experience legate al benessere e alla salute. Penso ai trattamenti Spa che possono essere ampliati nella zona lavaggio. Le postazioni lavaggio come il nostro Yume garantiscono comfort e benessere grazie alla possibilità di modellare la seduta fino a una posizione supina o di adagiare il collo della cliente su un cuscino di gel intercambiabile. In più, la vasca di grandi dimensioni facilita la massima igienizzazione. Infine, abbinando alla postazione Yume uno strumento unico al mondo, lo SPA Mist II, è possibile sfruttare la micronebulizzazione dell’acqua tiepida per accelerare i tempi di posa, incrementando il numero dei servizi tecnici o dei trattamenti. Si evita, tra l’altro, di creare ambienti umidi e dannosi per la salute”.
“Un salone, per garantire oggi tutti i servizi in sicurezza e gestire la forte domanda di prodotti naturali, deve adottare una tecnologia avanzata che garantisca l’efficacia dei trattamenti/servizi, senza incidere (ma anzi ottimizzando) il tempo di permanenza in salone”.
“Oggi il tema importante è la sostenibilità: i parrucchieri che offrono ambienti e prodotti in linea con questo valore sono i più apprezzati dai clienti”.
“Il secondo tema importante resta il tempo. Il cliente che va in salone, cerca un servizio al top con tempi accessibili. Non vuole stare ore dal parrucchiere, ma contemporaneamente vuole ricevere i migliori trattamenti. Il tempo è denaro sia per l’operatore che per il cliente”.
Qual è il salone che Takara ha arredato in questo ultimo periodo di cui lei personalmente va più fiero?
“Non c’è un salone di cui vado più fiero. Onestamente, sono orgoglioso di tutti i saloni che abbiamo interamente realizzato come Takara Belmont. Sono il frutto di un progetto complesso che mette in primo piano le attuali esigenze del mercato: sostenibilità, confort, benessere, tecnologia, salute, stile, reddittività. Se devo fare nomi, penso al salone Lepri a Milano, ai saloni Toni&Guy realizzati in Lombardia, al salone Insolito di Trento, a La Maison du Reflet di Rimini, a Capone Hair Place di Aversa, alla Barberia Sir Modern di Pavia e tanti altri che ringrazio sinceramente per la fiducia che ci hanno dimostrato. Sono fiero perché molti di loro sono entrati nella grande famiglia di Takara Belmont e seguono il nostro gruppo nel tempo continuando a rinnovarsi con noi“.
“La nostra forza è anche la formazione che offriamo sull’utilizzo dei nostri modelli: un vero e proprio valore aggiunto del salone che nel tempo ripaga ben oltre l’investimento fatto. Trasmettere questa consapevolezza, forse, è uno degli obiettivi più importanti che abbiamo raggiunto”.