Nell’immagine una foto di David Geib da Pexels.
Se dovesse scegliere una parola per esprimere i desideri di tutti noi per l’anno in corso, Laura Luciani, global education manager di Pettenon Cosmetics, azienda del Gruppo AGF88 Holding, non ha dubbi: questa parola sarebbe normalità. Abbiamo tutti bisogno di tornare a ‘prima’, parrucchieri compresi.
A Laura, che lavora in una delle più grandi società italiane produttrici di cosmetici professionali per acconciatori, abbiamo chiesto di raccontarci il 2021 in salone: le novità della pandemia, con le colorazioni 10 minuti e i servizi ‘very fast’, resisteranno o sono destinati a tornare nell’ombra? E poi, è proprio vero che noi donne abbiamo imparato ad accettarci con la ricrescita?
Laura è stata davvero fortunata: assunta in Pettenon Cosmetics in pieno Covid tra marzo e giugno 2020, riesce a guardare tutto con quel pizzico di serenità (e obiettività) in più che non guasta mai. Ispira una fiducia immediata, quasi materna. “Abbiamo tutti bisogno di contatto umano, il mondo digitale non sarà il nostro unico futuro”: Laura ne è sicura.
Il 2020, tra mille problemi, è stato l’anno delle nuove formulazioni colore 10 minuti: un’innovazione che potrebbe fare strada. A tuo giudizio, Laura, i trattamenti in salone saranno all’insegna di performance e velocità anche in futuro o nel post-Covid si tornerà a prima?
“Il colore 10 minuti non è una novità del 2020, semplicemente è diventato famoso dopo il lockdown di marzo. In un periodo in cui gli ingressi in salone erano contingentati, con la necessità di gestire gli appuntamenti, è tornato in auge. In realtà, il tempo di posa di queste colorazioni è superiore ai 10 minuti, se non altro perché il parrucchiere ce ne mette almeno 15 o 20 per applicarlo sui capelli. Il vantaggio, certo, è che resta in posa meno di un colore tradizionale, che richiede 40 minuti. Molti acconciatori, però, alle colorazioni 10 minuti hanno preferito un metodo alternativo: utilizzare fonti di calore durante la posa per facilitare la penetrazione delle colorazioni standard, accorciando così i tempi del servizio colore in salone. Il colore 10 minuti in futuro tornerà a essere un prodotto di nicchia: abbiamo tutti bisogno di normalità, di stare in salone il tempo che serve per essere coccolati e prenderci una pausa di benessere”.
Non ci sono solo donne che hanno imparato a farsi il colore da sole, ce ne sono tante che adesso si accettano con i capelli grigi e non fanno più il colore: quali nuovi servizi haircare potrebbero offrire in futuro i saloni per colmare le perdite?
“Per formazione sono una chimica: durante il lockdown avrei saputo come farmi il colore da sola. Ma ho preferito tenere la ricrescita, anche se mi vergognavo. Era un modo per sostenere i miei parrucchieri. Ci sono due categorie di persone che oggi non ricorrono al colore. C’è chi ha scelto il capello bianco per un’esigenza di naturalezza: ci vuole molta forza di carattere, ma anche molta cura per evitare che viri al giallo o al grigio e sia sempre perfetto. Esistono sono linee specifiche con pigmenti viola per mantenerlo, come Silver Mantain di Alter Ego Italy: il bianco richiede attenzioni quasi quotidiane. I parrucchieri dovrebbero inserire trattamenti specifici in salone dedicate a queste donne”.
“Poi c’è la donna talmente tanto bastonata dal Covid, dal punto di vista economico, che non riesce più ad affrontare l’investimento economico di un colore in salone. Adesso mediamente per il colore si va ogni 6 settimane: prima ci si andava ogni 4…. Ecco perché si vedono tante ricrescite in giro”.
“Una cosa è sicura: in salone ci sarà tanto bisogno di haircare, non solo di colore: il nostro bisogno di normalità passerà soprattutto dalla cura di sé”.
La formazione professionale tornerà nelle aule o per molti resterà online per ragioni di tempo e spostamenti?
“Il parrucchiere ha bisogno del contatto umano: con la pandemia si è adattato, ma vuole tornare nelle aule per imparare e aggiornarsi. Anche a me, come formatrice, manca il contatto umano. Certo, abbiamo sdoganato la formazione via web, ma le collezioni e i momenti importanti dovranno essere ancora vissuti in aula per poter creare e tenere viva la community”.
Quanti tra i vostri acconciatori hanno scelto nel 2020 nuovi strumenti di approccio ai clienti, soprattutto online?
“Molti hanno scelto Whatsapp per tenere il contatto con le clienti e prendere le prenotazioni dopo il lockdown. Ma strumenti come il booking online mi sembrano davvero fuori dal mondo dei parrucchieri, che non amano questo approccio asettico. Non possiamo paragonare la visita in salone a un appuntamento con il dentista”!