Sapete cos’è il Teddy bear balayage e perché da qualche mese è diventato il trend colore più popolare della primavera 2025? A raccontarlo sono I Bernardoni, Andrea e Cristian, parrucchieri e influencer da oltre 45.000 follower su Instagram. I due fratelli gemelli ne sono convinti: questa tecnica di balayage è l’autentica macro-tendenza di stagione. “Le macro-tendenze, infatti, hanno ancora una grande rilevanza. Il segreto è saperle personalizzare e non viverle tout court”, dichiarano.
“Con l’arrivo della primavera, in particolare, stiamo vivendo una vera e propria rivoluzione per quanto riguarda le proposte colore in salone. Una rivoluzione che va tenuta d’occhio perché carica di significato” spiega Andrea. “Dalle tonalità fredde del biondo e del castano siamo passati rapidamente a nuance calde e luminose. Il platino, biondo ad alta manutenzione per eccellenza, è sempre meno popolare. Per certi versi, è proprio il biondo a essere passato un po’ di moda: adesso va fortissimo il castano Mocha mousse, con i suoi riflessi profondi e naturali”.
Teddy bear balayage
“In salone le donne chiedono sempre più di frequente schiariture tono su tono, come, appunto, il balayage Teddy bear, dall’effetto morbido e naturale, a bassa manutenzione”, aggiunge Cristian. “C’è sicuramente un ritorno alle origini: tutto è più delicato, i capelli hanno radici più scure e domina il ‘less is more’. Le esagerazioni e i contrasti innaturali, come il vecchio ‘shatush’, non piacciono più”.
Tutte con il Lazy girl bob
“Per quanto riguarda il taglio, il discorso non cambia. Si parla di proposte facili da portare e senza troppa manutenzione”, dichiara Andrea. “Il riferimento di stagione è il Lazy girl bob, un taglio destrutturato ad altezza clavicola”. “Parlerei anche del ritorno del Butterfly cut sotto un nuovo nome: Venus cut”, puntualizza Cristian. “In questa nuova versione di taglio lungo, le scalature si sono fatte più fluide e meno in contrasto sulla parte frontale. Del resto, le scalature ormai sono un vero e proprio must-have sul fronte del taglio, anche per quanto riguarda l’uomo”.
I Bernardoni sono giovanissimi, ma, grazie al loro incredibile successo sui social e in salone, hanno già una storia da raccontare. “Siamo fratelli gemelli e siamo cresciuti insieme con una passione innata per il bello, fin da piccoli. Siamo partiti dai capelli della Barbie di nostra sorella gemella e abbiamo fatto il nostro primo salto qualitativo nei campi estivi, cambiando il look delle nostre amiche e degli amici”.
“Era un gioco, ma ci siamo subito resi conto che rendeva felici loro e noi. Sentir dire ‘Come sei bella, ma cosa hai fatto?’, vedere le persone più sicure di se stesse, ci ha fatto capire che quello che stavamo facendo poteva diventare qualcosa di più grande”.
“Ho aperto il mio primo salone a Ostiglia in provincia di Mantova a 18 anni”, racconta Andrea. “Non è stato facile. In provincia i pregiudizi corrono veloci e mio fratello ed io siamo stati vittime di mini-bullismi. A 14 anni, comunque, frequentavo già l’Accademia per acconciatori”.
“Io sono sempre stato più sognatore rispetto a mio fratello: non ero sicuro, inizialmente, di quale fosse la mia strada”, spiega Cristian. “Poi tutto è venuto da sé: ho iniziato a dare supporto morale in salone a mio fratello, a fare qualche piccolo lavoro per lui, a lavare una testa, a spazzare un pavimento. Non ho nemmeno fatto tempo ad accorgermene che già lavoravo in salone e mi ero iscritto anche io all’Accademia”!
Siamo influencer, non influenzabili!
“I rapporti con agenti e aziende ci hanno creato sempre una certa ansia. Ogni volta che qualcuno entrava in salone per venderci qualcosa, sembrava che volesse imporcelo ritenendoci facilmente influenzabili per via della nostra età. Questo atteggiamento ci metteva a disagio”.
“Poi è arrivato un agente di Framesi che, per la prima volta, non ci ha proposto nulla e ci ha semplicemente ascoltato per capire di cosa avessimo bisogno. Era quello che volevamo. Oggi siamo contenti di aver scelto i prodotti e i servizi Framesi: hanno un valore aggiunto per noi e i nostri clienti. Ci supportano nel modo in cui desideriamo essere supportati, senza imporci nulla”.