Il Barber Snob Francesco Cirignotta, dal suo salone storico a Milano, fa alcune riflessioni sui mestieri, sulle competenze e su chi proprio non è capace di eccellere, malgrado l’impegno e lo studio. E sì, perché non basta accumulare nozioni. Anzi, le nozioni a un certo punto ci rendono impacciati, innaturali. Capita in tutti gli ambiti: la bravura è un’altra cosa.
La conoscenza in un certo senso altro non è che la somma della sottrazione. Vi farà specie, ma questo concetto vale in tutti i campi, anche in quello del mestiere di artigiano. I mestieri si scelgono in genere per osmosi, per osservazione, con fatica e tramite l’acquisizione di competenze. Tutti siamo d’accordo sul fatto che la competenza sia la parte fondamentale: nella ricerca di ogni essere umano deve essere il fervore, il fulcro, non tanto la passione, quanto la pulsione che ci permette di arrivare al sapere. Il quale sapere ci permette di fare. Ed ecco che arriviamo al mestiere.
Solitamente, nella vita aggiungiamo e ancora aggiungiamo competenze, riflessioni. Questo lo facciamo perché ci fa sentire più sicuri e più forti: ma non sempre questa aggiunta viene fatta ‘reagire’, come se fosse un processo chimico, con tutte le altre informazioni che abbiamo acquisito. A volte le conoscenze vengono tenute in compartimenti stagni senza farle interagire tra loro: queste conoscenze, isolate, nel tempo finiscono per diventare un peso che a volte ci rallenta o non ci rende fluidi.
Facci un esempio concreto: quando vediamo le persone lavorare con gesti abili, leggeri, certi, sicuri, ci fidiamo immediatamente di loro. Ma quando vediamo una persona impacciata nello sviluppo di un gesto, di questa ci fidiamo meno perché comprendiamo che manca in lei il quadro di insieme o la capacità di reazione. È il famoso ‘un gesto, un risultato’.
Ora, cosa determina realmente la fluidità, la sicurezza? Beh, dal mio punto di vista probabilmente proprio la capacità di elaborare dati e competenze, mettendoli insieme e, soprattutto, facendoli diventare il sunto di se stessi. Ed ecco che arriviamo alla somma della sottrazione. Non è che io butti via tutto quello che ho acquisito perché mi serve dell’altro. No, semplicemente lo rendo fluido: e rendendolo fluido nella mia vita, genero appunto la somma della sottrazione. Insomma, a un certo punto bisogna saper togliere.
Provate a immaginarvi la costruzione di una casa: nel momento in cui abbiamo sviluppato le fondamenta, procediamo a mettere le impalcature. Ebbene, a un certo momento le impalcature dovranno essere tolte da quella casa per far sì che la casa risplenda. Ecco, tante volte le persone mantengono sia la casa sia le impalcature. E con le impalcature le finestre non si possono aprire. Diffidate dei ‘curricula’ in cui le competenze si sommano semplicemente le une alle altre: non servono a nessuno.