Sedetevi, almeno virtualmente – i saloni d’acconciatura sono tutti chiusi nelle zone rosse, nella comoda poltrona da barbiere in attesa di farvi barba e capelli. E fate due chiacchere con Francesco Cirignotta, il Barber Snob di Milano. Il tema oggi, naturalmente, è l’acqua.
Non so perché, ma quando penso all’acqua il mio ricordo va a tanti anni fa in Sicilia e al lavoro nella muratura: per esigenze di arsura, ci si buttava l’acqua addosso, ci si bagnava la testa. Con quella stessa acqua si preparava la calce, si bagnavano i muri. Quando vivevo in Sicilia, l’acqua nella mia vita aveva un posto speciale: ricordo quando la terra veniva irrigata e vedevi questi corsi d’acqua gestiti con la zappa perché nemmeno una singola zolla nel terreno restasse asciutta.
Quando penso all’acqua, mi vengono in mente i ragazzi che per scherzare se la gettano addosso. Mi vedo anche davanti una piscina che dà ristoro e piacere. Scopro che per l’allevamento degli animali sono necessari tantissimi ettolitri di acqua. Così come nell’industria, che spesso la spreca per incuria.
Sì, l’acqua purifica il corpo da malattie e umori nocivi, ma permette anche gli scambi e i commerci che si svolgono sul mare. L’acqua è anche simbolo di purezza e di rinascita spirituale: libera l’anima dalle macchie terrene. Non a caso il battesimo cristiano, che ha le sue radici nell’ebraismo, è l’emblema della purificazione.
In un periodo di Covid, in questa giornata mondiale dell’acqua, siamo tutti consapevoli che lavarsi le mani è un deterrente al virus. È una vergogna per tutti noi che molti paesi non abbiano accesso all’acqua nemmeno per difendersi dalle malattie, figurarsi per la piscina. L’acqua è un bene di tutti, il petrolio del futuro: di certo molte guerre in corso in questi giorni riguardano l’acqua. Smettiamo di raccontarci bugie e di imbellettare i crimini collettivi.
Mi limito a fare riflessioni. Ho avuto anche io l’onere e l’onere di vivere senza acqua in campagna in certi periodi della mia vita: vi garantisco che non è una questione di andare in bagno o lavarsi. È proprio il non potersi sentire sicuri di poter aprire il rubinetto e avere la magia di qualcosa che ti disseti e ti faccia vivere. L’acqua è un diritto: inseriamolo nelle costituzioni di tutti i Paesi del mondo.