Francesco Cirignotta, il Barber Snob di Milano, invita i colleghi a moderare i toni, a riflettere e a guardare le cose in modo più distaccato. Dice: “fin qui siamo stati sempre corretti, proseguiamo su questa strada”.
Piove e ci si bagna. Inesorabilmente ci si lamenta: è un vizio, non è certo una necessità stringente. Quando piove i terreni si impregnano d’acqua, la vita continua il suo corso e, spesso, tutto quello che noi non vediamo, avviene. Ciò nonostante, per noi pioggia è innanzitutto causa di lamentela: un esempio banalissimo per capire tutto quello che sta succedendo.
Nessuno di noi è così edotto da poter stabilire con certezza quanto sia giusto o sbagliato ciò che altri, per responsabilità acquisita, stanno facendo. E questo non toglie che ognuno di noi, ogniqualvolta debba sottostare a regole imposte per il benessere della società (e speriamo che resti così), possa liberamente pensare con la sua testa immaginandosi il suo mondo migliore.
Ricordiamoci che dal primo lockdown a oggi, quello scenario e quel cambiamento che ci era stato prospettato in piena paura, non si è visto realizzarsi in tutta la sua pesantezza. Ognuno di noi deve tornare a riflettere sulla propria vita e sul suo valore che le attribuisce, rimodulando pensieri ed attività.
Ricordiamoci che la convenienza è sempre un fatto oggettivo, ma non di giustizia: vivere all’interno della società ci predispone a delle regole che normalmente servono per permetterci di rispettarci l’un l’altro. Chiaramente, questo rispetto nasce sempre dal famoso buon senso, che spesso è superiore alle regole stesse. È chiaro che siamo in una società dove paradossalmente chi ha torto, ne esce sempre meglio di chi ha ragione. Vogliamo invertire questa situazione? Purtroppo, la legge e la giustizia non sono la stessa cosa: è un fatto riconosciuto dagli stessi giuristi.
Nel nostro mestiere di acconciatori, le regole, la visione, l’obiettivo possono coincidere: adesso più che mai dobbiamo fare in modo che coincidano.
Vi invito a ricordarvi sempre che, quando stiamo comunicando qualcosa, non dobbiamo esserne orgogliosi solo oggi, anche se siamo arrabbiati, ma anche domani. Nel ricordarci quello che abbiamo detto o nel rileggere quello che abbiamo scritto, ci giudicheremo: domani saremo nuove persone che dovranno essere orgogliose di quello che sono state.
Siamo chiamati a un periodo di grandissimo stress: inviterei i miei colleghi a ricordarci che siamo un mestiere socialmente utile e a non ‘tracimare’. Anche se dovessimo essere costretti a chiudere, continueremmo in assoluto il nostro processo naturale: cercare di fare meglio quello che fino adesso abbiamo cercato di fare bene.
L’unica certezza di cui ho conoscenza è che il futuro esisterà, indipendentemente da questo terribile momento.