Francesco Cirignotta, il barber snob di Milano, augura a tutti un nuovo umanesimo tecnologico. E la spara grossa sull’energia: e se tornassimo al nucleare? Opinioni di un barbiere.
Sono un uomo ignorante, ma sono sempre stato convinto che è meglio apparire tale che restarlo. Rispetto a quanto sta accedendo intorno a noi, tra guerra e pandemia, non so prendere posizione. Mi educo con informazioni di grande dominio pubblico che non so valutare se siano davvero corrette.
Di contro, cerco comunque di leggere e approfondire prima di farmi delle idee. Credo di aver capito che stiamo andando verso la quarta rivoluzione industriale: le tecnologie intelligenti faranno la loro parte da ogi in poi. Stiamo vivendo anche una sorta di de-globalizzazione o glocalizzazione: ci troviamo in una risacca prima dello tsunami.
Il buono delle rivoluzioni
Ogni rivoluzione, dopo i danni, è sempre riuscita a concedere qualcosa. Si spera che questa porti una riumanizzazione degli individui. Si guarda alla glocalizzazione come a una opportunità di umanizzarsi rispetto a un tutto troppo alieno dal singolo.
In generale, è un momento di grande sconforto. Periodi come questo portano sempre con sé un abbassamento del senso civico e civile: mi accorgo che per vari motivi l’atteggiamento degli uni verso gli altri sta degradando. Stiamo diventando molto caotici sia in macchina sia a piedi, poco rispettosi dello spazio altrui, poco rispettosi dei tempi altrui, poco rispettosi in generale. A differenza degli slogan in voga durante la pandemia, siamo tutti meno buoni e dell’altro ci interessa poco o niente.
L’ostacolo di uno stipendio da fame
Certo, ne abbiamo tutti le scatole piene: sono più di 30 anni che i figli guadagnano meno dei propri padri. Verissimo. Ma continuo a chiedermi: è arrabbiandoci tutti collettivamente che possiamo cambiare le cose?
Forse dovremmo cercare di innescare una catena positiva: come ci comportiamo con i colleghi di lavoro, innanzitutto? Certo, con 1.200 euro di stipendio mensile è veramente dura per tutti. Anche per gli imprenditori non è un periodo facile, ma forse tocca a loro cambiare qualcosa per riumanizzare i processi basilari della nostra vita.
Questi processi umanistici sono materia: non sono web, social, valori virtuali. Sono anche quattrini, solidi sul conto. Ci vuole un nuovo umanesimo. Se questo non dovesse avvenire, i tentativi di riumanizzarsi cozzerebbero contro l’impossibilità di arrivare a fine mese. E il nuovo umanesimo potrebbe solo puzzare di m…
La riumanizzazione
La riumanizzazione, che io mi illudo arriverà prima o poi, metterà nuovamente l’uomo al centro della società. Utilizzerà tecnologie e altro in nome dell’uomo. Ci sono sempre periodi storici dove l’elemento esterno la fa da padrone, cambiando le carte in tavola: l’elemento di oggi è chiaramente l’equilibrio energetico, dal quale adesso è evidente che si dovrà passare. Cosa ne dite di tornare all’energia nucleare, di tornare a essere autonomi? Questa è glocalizzazione: tornare a produrre vicino a casa, energia compresa.
Per carità, sono solo un barbiere. Ma il mio mestiere è passato indenne nel corso dei secoli, andando oltre, passando da servo a servizio e resistendo a tutti gli eventi. Forse perché ha sempre parlato la lingua dell’igiene e del decoro, vale a dire la lingua dell’umano e del sociale. Noi barbieri siamo un baluardo che tiene sempre le mani sulle persone. Siamo gli ultimi umanisti nel senso proprio del termine.