La pandemia ha sdoganato definitivamente la parola ‘crisi’: adesso che il suo impatto è diventato sensibile a tutti i livelli della società, se ne parla finalmente senza tabù. Il problema è che la crisi non è solo economica, i suoi contorni sono molto più ampi. A delinearli con chiarezza è Regeneration 20|30, l’iniziativa che unisce imprese, istituzioni, mondo accademico, organizzazioni non-profit, leader spirituali e società civile in nome di un mondo nuovo, capace di rigenerare persone, economia e ambiente, nel quale possano cambiare i paradigmi economico e sociali che abbiamo conosciuto fino a oggi.
Perché 20|30, cosa significa?
La frontiera temporale di questo decennio, 20|30, è imprescindibile: non abbiamo più di dieci anni per uscire dalla crisi sistemica – ambientale, sanitaria, economica, sociale e politica. Risolvere le cause di questa crisi significa invertire la rotta rispetto al passato, creando e promuovendo un nuovo modello rigenerativo con al centro clima e felicità. Clima e felicità saranno il motore della crescita economica di domani.
Agire adesso
Tre i pilastri fondamentali del programma: Economia Rigenerativa, Lotta al Cambiamento Climatico, Felicità Mondiale. Su questi elementi è stata costruita una pledge, con obiettivi molto specifici che tutti i partecipanti sono tenuti a condividere e sottoscrivere. È la base di partenza per un lavoro successivo di valutazione, misurazione e supporto per il cambiamento.
Chi c’è
Il programma è supportato da una coalizione di leader globali, creata e guidata da un gruppo di imprenditori italiani – Davide Bollati (Davines), Maria Paola Chiesi (Chiesi Farmaceutici) e Andrea Illy (Fondazione Ernesto Illy) – dal sistema B Corp (Paolo Di Cesare ed Eric Ezechieli di Nativa, Marcello Palazzi di Progressio Foundation) e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile (presieduta da Edo Ronchi e diretta da Raimondo Orsini), ai quali si sono uniti Oscar di Montigny (Banca Mediolanum e Flowe) e Francesco Mutti (Mutti SpA). La coalizione conta inoltre su importanti partner istituzionali, quali il Sustainable Development Solutions Network delle Nazioni Unite, presieduto da Jeffrey D. Sachs; il Centre for Bhutan Studies; l’Accademia Pontificia delle Scienze Sociali; ASVIS; UNIDO (United Nations Industrial Development Organization); il Wellbeing Research Centre di Oxford University e il Center for Sustainable Development di Columbia University; e sulla collaborazione con il Parlamento Europeo. Sono in fase di finalizzazione le partnership con OCSE, FAO, World Bank e il World Economic Forum.
“I prossimi 10 anni sono fondamentali per invertire l’attuale paradigma economico e sociale che è diventato insostenibile e ripensare il modo in cui noi umani abitiamo il nostro Pianeta: non solo abitarlo, ma contribuire a rigenerarlo. Vivere in armonia con l’ambiente dovrebbe essere al centro di ogni attività umana. Le parole ‘economia’ ed ‘ecologia’ hanno la stessa matrice etimologica: dobbiamo tornare alla loro giusta interdipendenza ed equilibrio per rigenerare il nostro pianeta e la nostra società”, ha dichiarato Davide Bollati, presidente del Gruppo Davines.
L’impegno del mondo beauty: Davines
Davines, nel suo ruolo di B-Corp, con i brand haircare Davines e skincare [ comfort zone ] è tra i protagonisti di Regeneration 20|30. Entro il 2030 il Gruppo si pone come obiettivo il “net zero emission”: emissioni nette di CO2eq pari a zero. A partire dal 2018, ha adottato l’analisi LCA (Life Cycle Assessment), che consente di valutare da un punto di vista quantitativo la sostenibilità dei prodotti in ogni fase del loro ciclo di vita e di intraprendere azioni volte a contenerne l’impatto ambientale.
Le quantità di CO2eq che non potranno essere ridotte o azzerate, continueranno a essere compensate grazie al progetto di riforestazione e rigenerazione del suolo EthioTrees, attivo in Etiopia.
“Davines vuole essere buon esempio di questa visione della vita, del business e della società, e sarà sempre più orientato al coinvolgere altre realtà, e a creare un movimento di persone d imprese in grado di promuovere uno sviluppo, economico, sociale e ambientale, davvero sostenibile”, ha spiegato Paolo Braguzzi, amministratore delegato del Gruppo Davines. “Il prodotto deve esser parte della soluzione, non del problema. Questa è la filosofia che sta alla base della nuova linea skincare Sacred Nature e di ASingle Shampoo, prodotti che, pur mantenendo altissimi livelli di performance, sono stati progettati e formulati per avere il minore impatto possibile sul pianeta.”
Il lancio di Regeneration20|30 avverrà a Parma, Capitale Italiana della Cultura 2020-21, il 15 e 16 ottobre 2020, con un evento ‘ibrido’, in parte digitale, in parte fisico, cui tutti potranno prendere parte.