Perdere i capelli in terapia oncologica: è il dramma raccontato dalla mostra Sorrisi in Luce a Catania. Un dramma che molte donne vivono in solitudine. Ecco perché è importante narrarlo, sensibilizzando sul tema della prevenzione oncologica e mettendo in luce l’importanza del dialogo con il proprio corpo.
L’accettazione della propria immagine dopo le terapie è solo uno dei temi di Sorrisi in Luce, una mostra multimediale aperta al pubblico tutti i giorni a Catania, dalle 10.00 alle 17.00, in via Scuto Costarelli fino al 30 maggio 2023. Percorrendola ci si addentra in un viaggio intimo nelle vite di sei donne coraggiose, che affrontano il percorso di cura con forza e determinazione.
La mostra nasce dalla collaborazione tra Humanitas e i saloni di Compagnia della Bellezza, Salvo Filetti e Viviana Santanello. L’esperienza multimediale esplora il potere trasformativo della cura, dell’empatia e dell’accettazione. Le acconciature e i look degli scatti e delle sei donne (in queste immagini) sono stati realizzati dal team di Compagnia della Bellezza.
La testimonianza di Salvo Filetti
Salvo Filetti, hair designer e fondatore di Compagnia della Bellezza, racconta questa straordinaria esperienza. “Accade a tutti in alcuni momenti della vita di non sentirsi bene, di guardarsi allo specchio e non vedersi belli. Capita di perdere la fiducia, l’energia, di trovarsi a pensare davanti allo specchio “non sono più io”, “non mi riconosco più”. E se in condizioni normali può accadere a tutti, con il cancro questo avviene in modo più violento perché, insieme alla malattia che mina ogni sicurezza, la donna sa che perderà anche un pezzo della propria identità: i capelli”.
“Veder cadere i propri capelli ha significati profondi che vanno ben oltre l’aspetto estetico: perdere i capelli è perdere l’essenza di donna, quel ritratto che “ti assomiglia”, che corrisponde cioè a quello che tu pensi e vuoi vedere di te stessa. Questo perché i capelli non sono un semplice accessorio che togli come un vestito o un filo di trucco, ma sono una parte di te, l’estensione del tuo essere femminile. I capelli, inoltre, sono parte integrante della tua immagine e rappresentano ciò che vuoi che gli atri vedano di te, il tuo gusto, il tuo stile, il tuo essere in contrapposizione o allineamento al sistema”.
“Perderli, quindi, è vedere il tuo ritratto interiore ed esteriore che si frantuma”.
Ritratti frantumati
“Nel momento in cui i capelli cadono, c’è da ricostruire tutto partendo da un primo piccolo passo verso te stessa. Serve la bellezza del coraggio e del cuore, di quello che io chiamo cuoraggio, per alimentare la forza di combattere, come il guerriero che si disegna e abbellisce il volto e il corpo per andare in battaglia”.
“Ma è necessario avere accanto persone luminose, sorrisi, possibilità, bei sogni, coccole: è necessaria una bellezza utile e autentica che si prenda cura di te”.
“Sono consapevole di come possiamo e dobbiamo essere utili, in questi momenti, noi parrucchieri. Quando le donne con il cancro si rivolgono a me, mi chiamano in disparte e mi raccontano tra le lacrime a cosa stanno andando incontro. Io so già che dovrò rasare loro i capelli, ma non posso, in quel momento, dire brutalmente: via, rasiamo tutto”.
“Devo capire, ascoltando, se la donna è pronta a fare quel passo, che le eviterà lo stillicidio emotivo di veder cadere i capelli a ciuffi, oppure se ha bisogno di tempo, del suo tempo”.
“È un congedo doloroso da una parte di te e dal suo ritratto. Per questo è più utile iniziare a tagliare i capelli poco alla volta, lasciare alla mente il tempo – spesso bastano pochi minuti – per abituarsi al cambiamento di identità che rivela lo specchio. Ogni persona reagisce a modo proprio, ma di solito, con un buon feeling, è la donna stessa a dirmi a un certo punto: ok, sono pronta, tagliamo tutto”.
“È determinante essere allenati come ‘beauty coach’ per riuscire a prendere per mano una donna in un momento così delicato e accompagnarla – con sensibilità, esperienza e, sì, anche un po’ di leggerezza – alla scoperta della sua nuova estetica, valutando anche l’uso di parrucche”.
La prova del pixie cut
“Poi la ri-nascita dei capelli a fine cura riapre una nuova vita, l’inizio di una nuova era e un nuovo amore per sé, anche estetico, e quasi sempre con la piacevole scoperta di un nuovo ritratto con i capelli alla Garçon e lo sguardo in primo piano. Insegno, in questa fase, pochi gesti e qualche segreto per non subire la prima ‘pelurietta ricciolina’ trasformandola in un moderno e inaspettato ‘pixie cut’!“
“Perché i problemi si presentano anche con l’opportunità di fare nuove scoperte su sé stessi; e siccome in certe situazioni non ci è data né la possibilità di scegliere né di cambiare strada, la cosa certa è che in questi momenti è necessario allenare altri punti di vista, scoprire altre opzioni, accogliere e valorizzare quello che c’è, senza focalizzarci su quello che manca. Forse è proprio questo che ci sussurra l’esperienza, suggerendo altre prospettive di bellezza autentica, se manteniamo un pizzico di stupore e sano ottimismo”.