Ve lo ricordate il taglio corto e geometrico alla Vergottini? Negli anni 70 se lo facevano fare tutte: a qualcuna stava bene, a qualche altra molto meno. Ma in quegli anni la moda si seguiva con fiducia, a volte anche troppa, soprattutto a prescindere da quale effetto avrebbe avuto sul viso di ciascuna di noi.
Adesso il taglio caschetto alla Vergottini è tornato alla ribalta, anche se oggi le cose sono davvero diverse. A portarlo nuovamente sul palco, quello di Cosmoprof On Hair a Bologna agli inizi di maggio, è stato Egidio Borri. Per lo show di Wella Professionals, il top hairstylist ha realizzato un caschetto geometrico blu che ha fatto letteralmente sognare la platea tra atmosfere vintage e accenti di colore audaci. Chi può replicare il look sulla sua testa a curo leggero? Lo abbiamo chiesto proprio a lui.
Egidio, sul palco hai presentato look primavera estate molto naturali, a eccezion fatta del caschetto blu alla Vergottini.
A chi sta bene il taglio alla Vergottini?
“A chi ha un carattere deciso e sa osare: se si esce con questo colore da un salone, bisogna essere in grado di portarlo ovunque senza imbarazzo. Il viso della modella si prestava a un caschettino definito e geometrico, che ho tagliato su di lei. Il taglio vintage tondeggiante era semplicemente perfetto per smussare i tratti decisi del suo viso. Il blu, tra l’altro, si sposava idealmente con il colore naturale dei suoi capelli, il nero, che è rimasto nelle zone sottostanti dell’acconciatura, a partire dalla frangia. Un mix di forme e colori in grado di creare un personaggio, un carattere. C’erano tutti i presupposti per realizzare questo taglio quasi storico e il blu”.
Cosa faresti se nel tuo salone ti chiedesse di realizzare il look Vergottini una donna cui sei convinto che non donerebbe affatto?
“Parto sempre dal presupposto che ogni donna ha la sua necessità, il suo equilibrio. Credo che prima di decidere la ascolterei attentamente. Stare bene o no con un taglio e un colore non è solo una questione di proporzioni matematiche, ma di dialogo. C’è bisogno di ascoltare, di capire quale immagine desidera ciascuna, prima di dispensare verità. D’altra parte, i piccoli consigli del parrucchiere, soprattutto in fatto colore, dovrebbero essere ascoltati dalla donna decisa a migliorare la sua immagine”.
A proposito di tagli corti alla Vergottini: molte donne dopo i 50 tendono a tagliare i capelli.
Fanno bene?
Quando vanno in là con gli anni, spesso succede il contrario: le donne tendono ad affezionarsi ai capelli lunghi. In realtà, questo conferisce loro quel look dimesso che chiamiamo intuitivamente ‘piagnone’. Con tutte le conseguenze di un viso improvvisamente inespressivo e sciupato. Meglio evitare tagli lunghi pari dopo i 50, anche se non del tutto. Basta scalare le zone frontali per aprire lo sguardo e valorizzare lo zigomo. La cosiddetta scalatura americana, per esempio, che alleggerisce le lunghezze sfoltendole, accende subito l’anima. Realizzata con una forbice curva o a lama dentata, toglie pesantezza e fa volare i volumi. Quindi, dopo i 50, sì ai capelli lunghi, ma scalati con la tecnica giusta”.
Quasi scontato, ma te lo chiedo lo stesso: meglio spendere per una scarpa o per i capelli?
“Diciamo che è più facile spendere per una scarpa che ti piace. Cambiare taglio di capelli è molto più difficile: è come una separazione. Raramente, però, ciascuno di noi si vede per quello che è. Il parrucchiere dovrebbe essere un amico di cui fidarsi: se ti dice che dovresti tagliare i capelli o cambiare colore, faresti meglio a provare ad ascoltarlo. I risultati per la tua immagine saranno sicuramente più importanti di quando cambi un paio di scarpe”.
“Vi sfido: vi aspetto nel mio salone di Montevarchi. Vediamo come andrà a finire il dialogo che instaureremo con ciascuna di voi… Scommetto che molte ne usciranno più belle”.