Anche i pirati corsari dell’età dell’oro, che saccheggiavano i confini del Mediterraneo tra il XVII e il XVIII secolo, avevano un codice da rispettare. Ed era ferreo: bambini e donne non erano permessi a bordo della nave pirata. Se un uomo veniva trovato colpevole di aver sedotto una donna o l’avesse portata a bordo clandestinamente travestendola da uomo, sarebbe stato condannato a morte.
Per i pirati una donna a bordo poteva rappresentare la peggior sorte e una causa di sciagura. Eppure, erano in tanti a rischiare: spesso la mascolinità di queste donne corsare, abituate a tutto, le faceva passare facilmente per uomini. E così i pirati, durante le loro scorribande per mare, qualche volta avevano accanto a sé amanti e compagne.
La storia ha affascinato l’hairstylist spagnolo Juan Ayoso che ha voluto dedicargli un’intera collezione avantgarde: Trésor. Com’erano queste donne, come si confondevano con gli uomini e con il mare?
Juan le ha viste così: i colori dei capelli e il makeup si ispirano alle pietre preziose. Verde come il topazio, giallo come l’oro e tanto fumo scuro: ecco il bottino degli arrembaggi dei pirati corsi, per cui erano disposti a dare la vita.
Le texture dei capelli riflettono il legno corroso e le corde consumate delle navi: hanno un che di barocco, di voluminoso e potente.
Crediti
Hair: Juan Ayoso @Gou Estilistas. Photography: Esteban Roca. Retouching: Esteban Roca. MUA: Nacho Sanz. Styling: Esteban Roca.