I parrucchieri stanno vivendo un periodo di trasformazioni epocali. L’impatto dei social media e delle nuove tecnologie stanno progressivamente plasmando il mercato dell’acconciatura. Il rapporto tra brand, acconciatori e consumatori manifesta una crescente attenzione tanto alla sostenibilità, quanto all’effettiva efficacia del prodotto.
Oggi più che mai, la cura della propria immagine è considerata uno strumento di espressione e affermazione nella società, non solo nel mondo reale, ma soprattutto in quello digitale. Le tendenze e lo styling si evolvono costantemente sui social media con i contenuti di nuovi creator. Seguire costantemente le ultime novità è diventato imperativo.
Qual è l’impatto di questo scenario sull’evoluzione del settore e della figura del parrucchiere? Secondo Trevor Sorbie, icona dell’hairstyling di fama mondiale e vincitore del Cosmoprof Life Achievement Award 2024, la rapidità dei cambiamenti non deve far perdere di vista gli obiettivi. Intervistato in occasione della sua premiazione a Cosmoprof Worldwide Bologna 2024, ha dichiarato: “Non ci si può improvvisare parrucchieri da un giorno all’altro. I professionisti di oggi devono imparare a “rallentare” e capire il valore della vera artigianalità”.
Qual è il futuro dell’industria dell’acconciatura e del mestiere di parrucchiere in questo nuovo scenario in continua evoluzione?
“Lo sguardo dell’industria, sotto la spinta dei social media è costantemente rivolto al futuro. Quando assumo professionisti nel mio salone e lavoro con loro, sono consapevole che possono essere necessari almeno due o tre anni perché imparino quello che, a mio modo di vedere, è il modo giusto di lavorare. È vero che l’industria e il mercato si stanno muovendo velocemente, ma io credo nel mestiere. Quando dico mestiere, intendo una professione, qualcosa che ha un valore, che richiede anni di apprendimento. Purtroppo, le nuove generazioni non hanno pazienza e non sono disposte ad aspettare così a lungo. Non investono nel tempo per una formazione adeguata.”
“La tecnologia è una medaglia a due facce. Certo, ha molti aspetti positivi, ma non permette di acquisire conoscenza nell’immediato. Non ci si può improvvisare parrucchieri da un giorno all’altro. I professionisti di oggi devono imparare a ‘rallentare’ e capire il valore della vera artigianalità. Fare il parrucchiere non è un lavoro, è un mestiere che non si smette mai di imparare. La mia preoccupazione è che non ci sia adeguata preparazione.”
Trevor, lei ha viaggiato in tutto il mondo ed è stato ospite delle passerelle più prestigiose. Come sono cambiati i mercati e quali sono, secondo lei, i più interessanti da tenere in considerazione per il futuro?
“Ogni mercato ha il suo modo di vedere e di apprezzare il lavoro. Per esempio, quando vai in America, se fai qualcosa di buono, come a Las Vegas, ti applaudono, ti fanno sentire un eroe. A me piace, ma credo che il pubblico avrebbe lo stesso atteggiamento anche se non piacesse quello che faccio. Ho lavorato molti anni in Italia, e quello che mi piace è che gli italiani riconoscono la classe, apprezzano il buon lavoro.”
“Ricordo, ad esempio, la mia esperienza con Aldo Coppola. Aveva classe, e quando dico classe, intendo gusto a trecentosessanta gradi: architettura, creatività, passione. L’Italia ha dato vita ai migliori artisti. Ho avuto l’opportunità di conoscere e vivere diverse mentalità, diverse culture. Per il futuro, secondo me, dobbiamo guardare al Giappone: gli addetti ai lavori locali hanno voglia di imparare, e quando le persone hanno fame di conoscenza, diventano molto abili. Anche l’Australia è un paese a cui dovremmo ispirarci: gli australiani si sentono il fanalino di coda del mondo, quindi hanno molta più voglia di dimostrare il loro valore.”
Quali saranno le tendenze hairstyling che caratterizzeranno i prossimi cinque o dieci anni?
“La mia generazione studiava gli stilisti in passerella e si ispirava a loro. Mi riferisco a talenti come Guido, Eugene Souliman, Sam McKnight, veri e propri artisti, accomunati dalla consapevolezza di essere dei grandi parrucchieri della moda. Oggi le cose siano cambiate. Il pubblico è influenzato dal mondo pop. Credo che l’ispirazione adesso venga soprattutto dal settore musicale. I giovani talenti della musica hanno un’influenza molto forte sui loro coetanei e dettano le tendenze di oggi.”
Cosmoprof Worldwide Bologna ha celebrato la sua carriera con il Life Achievement Award. Lei è considerato un’icona internazionale da hairstylist e appassionati del settore. Quali consigli darebbe ai giovani che vogliono intraprendere questa carriera?
“Quando ho iniziato la mia carriera, mio padre era un barbiere. Mi disse: ‘Trevor, se pensi nel modo giusto, puoi diventare bravo’. Parole molto semplici ma dal grande significato. Il mio consiglio per i giovani è di cercare un salone che abbia una propria identità e iniziare da lì. Trovate il migliore salone della vostra città, del vostro paese, e imparate tutto quello che potete. Scoprirete perché i parrucchieri di quel salone sono diventati i migliori e potrete seguire il loro esempio.”
“Sconsiglio di iniziare da una piccola attività. A mio avviso, non è il modo giusto per imparare. Andate in un salone dove le persone fanno la fila per entrare, trovate il suo segreto e fatelo vostro. E continuate a imparare! Ho 75 anni e non ho ancora smesso. Vi dirò un’altra cosa: prima di guardare avanti, bisogna imparare a osservare il passato, analizzare quello che è stato fatto, ispirarsi alla storia, ai personaggi famosi, e capire cosa li ha resi tali.”
“A mio avviso, Cosmoprof è un’organizzazione mondiale che sta facendo molto per il settore e per i professionisti. Ha una visione lungimirante e sa apprezzare gli artisti che vogliono migliorare, fornendo loro un trampolino di lancio che consente di avere visibilità e non solo per un weekend a Bologna. Cosmoprof è un’occasione unica per lasciare il segno.”